Bologna FC
Manuale di sopravvivenza per rossoblu coraggiosi
Queste prime settimane di campionato ci danno indicazioni ben precise sulla direzione intrapresa
Alla seconda gara di fila dopo un impegno infrasettimanale, possiamo iniziare a delineare le gerarchie europee e quelle di campionato. Perché non è solo un fattore di talento, ma anche e soprattutto di attitudine a due stili di gioco che sono radicalmente differenti. Un esempio? Semplice, la difesa. Heggem e Vitik, i due nuovi acquisti nel solco di Beukema, si stanno spartendo il territorio. Il coraggio e l’esperienza internazionale del ceco gli stanno permettendo di giocarsi le sue carte di giovedì, mentre il ritmo del nativo di Trondheim si abbina molto di più al gioco tattico della Serie A. Ma non è finita qui.
Zortea-Holm e Miranda-Lyko
Partiamo subito dalle fasce, avendo già analizzato la lotta tra i centrali, che potrebbe pure essere influenzata dal rientro di Casale. L’ex Lazio non parte favorito, viste le ottime cose che hanno mostrato i nuovi e Lucumi, ma ha tutte le carte in regola per guadagnarsi un onestissimo minutaggio. Sulla destra, c’è un altro trittico. Holm sembra essere il preferito per le gare europee, per duttilità e affidabilità difensiva.
Nadir Zortea durante la sua prima presenza in rossoblù, in Roma-Bologna (© Bologna FC 1909)
Zortea, invece, deve ancora ingranare, anche perché negli ultimi tempi non ha mai giocato da terzino in una difesa a quattro. A tutta fascia con l’Atalanta, esterno alto a Cagliari, Nadir ha comprensibilmente bisogno di trovare punti di riferimento in un ruolo cruciale per gli schemi di Italiano. E poi non dimenticatevi De Silvestri, che in gare di campionato di minor rilievo si è sempre disimpegnato egregiamente. Tra Miranda e Lyko, invece, la questione sembra più semplice: in attesa di ritrovare il vero Juan, il greco calcherà i campi internazionali.
Al centro di Bologna
La mediana è, al contrario della difesa, un reparto nevralgico e complesso da analizzare. Uno dei due posti sarà sempre occupato da Freuler, affiancato a Ferguson (spesso), Pobega, Moro o, occasionalmente Fabbian. Se, come sembra, l’Europa League sarà terra per lo scozzese, in campionato per ora giocherà il croato, mentre Tommaso non avrà i novanta minuti nelle gambe ancora per qualche settimana. Sulla trequarti tanto dipenderà dall’approccio che il Bologna utilizzerà nelle gare, e forse proprio da questo reparto si possono intuire le vere intenzioni di Italiano. Fabbian scenderà in campo in partite più difensive, Odgaard quando bisognerà sfondare con le cattive.
Ciro Immobile in Roma-Bologna (© Bologna FC 1909)
Gli esterni restano un rebus, in attesa di trovare il vero Rowe. Dominguez, però, sembra lo sfavorito in partenza, perché Cambiaghi sta vivendo un periodo di forma surreale e l’inglese è un investimento che va giustificato. A destra, quando le condizioni lo permettono, la sette di Orsolini è legge, così come la nove di Castro là davanti. Però, per il gioco fisico e dispendioso del Toto, in attesa di Immobile anche Dallinga dovrebbe avere le sue chance. Poi, sarà Ciro a rivoluzionare il tutto. D’altronde, di fatto, dobbiamo ancora vederlo…
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