Bologna FC
Il realismo di Marco Di Vaio: «Scudetto? Sì all’entusiasmo, ma la strada è ancora lunga»
Mentre la città è in fermento, Marco Di Vaio interviene. Ecco le parole del direttore sportivo rossoblù.
A Bologna si respira entusiasmo, e come potrebbe essere altrimenti? La squadra di Italiano vola alto, la classifica sorride. Eppure, tra le onde dell’euforia, c’è chi preferisce mantenere la calma. Marco Di Vaio, direttore sportivo rossoblù ma ancora simbolo per i tifosi, predica equilibrio.
«C’è tanta felicità in città – ha spiegato ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 – ma dobbiamo ricordarci che siamo solo a novembre. Parlare di scudetto sarebbe prematuro, non per scaramanzia ma per realismo».
Realismo e ambizione: la filosofia di Marco Di Vaio
Gruppo Bologna (foto Damiano Fiorentini)
Un bagno di sobrietà, insomma. L’ex bomber conosce bene le insidie del campionato e invita a guardare avanti ed essere obiettivi: «Siamo in un gruppo di squadre molto forti, abituate a stare lì in alto. Noi ci siamo arrivati con il nostro gioco, con la filosofia che Italiano ha portato. L’obiettivo è restare in questa posizione fino alla fine, per guadagnarci un’altra avventura europea».
Dietro le parole di Di Vaio si legge una strategia: consolidare e crescere, ma senza bruciare le tappe. L’Europa resta la meta più concreta, ma nessuno – tra le mura di Casteldebole – si pone limiti. Con una società stabile e un tecnico che ha dimostrato di saper valorizzare ogni elemento della rosa, l’immaginazione può spaziare.
Italiano e la forza del gruppo secondo Di Vaio
Vincenzo Italiano durante Bologna-Brann (@Damiano Fiorentini)
E proprio la profondità del gruppo è uno dei segreti del nuovo Bologna: «Italiano ha portato con sé l’esperienza maturata a Firenze e ci ha insegnato quanto sia importante avere una rosa ampia, in grado di cambiare volto a ogni partita ma senza perdere identità».
Il Bologna di oggi è una squadra dinamica, adattabile, in grado di alternare interpreti e moduli senza perdere intensità né compattezza.
Pessina, il debutto dei sogni
L’avete vista la faccia di Nico, durante l’intervista? Gioia pura…
#BolognaNapoli
C’è poi spazio per una storia: quella di Massimo Pessina, giovane portiere che contro il Napoli ha vissuto il suo inatteso debutto, chiamato in causa dopo pochi minuti per l’infortunio di Skorupski. «Massimo è cresciuto con noi e a luglio abbiamo deciso di tenerlo come terzo portiere, perché credevamo nelle sue potenzialità. Ritrovarsi senza due portieri in due giorni è un caso più unico che raro, ma lui si è fatto trovare pronto. Segno che lavorare insieme ai grandi in questi mesi gli ha fatto bene».
L’immagine dello stadio che si alza in piedi per incoraggiare un ragazzo alla sua prima volta tra i pali è simbolo dello spirito di questo Bologna: giovane, coraggioso e pronto a sorprendere. Ma, come ricorda Di Vaio, con i piedi ben piantati a terra.
Fonte: Marcello Giordano, Il Resto del Carlino
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