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Il Resto Del Carlino – Mariani dice la sua: “Saputo dia un segnale alla città o venda il club”

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Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblù

Massimo Vitali, sul “Resto del Carlino”, ha intervistato Pietro Mariani, ex giocatore del Bologna militante 1990 al 1992, riguardo la situazione non idilliaca del Bologna.

Bologna è un’isola fin troppo felice, una città fatta di gente così per bene che finisce per accettare tutto. E lo dico con l’effetto che conservo nei confronti di un club di cui ho avuto l’onore di vestire la maglia. Ma il Bologna è blasone, storia, prestigio: a volte mi chiedo se Saputo abbia consapevolezza di questo ”.

Comincia così il ruggito di Mariani, che non usa mezzi toni per esprimere quello che pensa ed i suoi dubbi riguardo la società.

Riguardo l’ultimo mese e mezzo, in cui il Bologna sembra essere imploso dal punto di vista di risultati e forma: “Diciamo che le premesse c’erano tutte. Saputo è un proprietario assente, che continua a non dire che cosa vuole fare di questo club. L’unico progetto tecnico che sento spesso citare fin qui ha fallito. E l’allenatore, nonostante io abbia sempre stimato tanto Mihajlovic, mi sembra che da tempo gliel’abbia data su e non riesca più a leggere le partite ” .

Si parla di Saputo: Proprietario di due squadre, d’accordo. Ma lo sa che il Bologna, in Europa, per la storia che ha è secondo solo ai top club di prima fascia? E poi: hai Sabatini, che nel mondo dei diesse resta un talento indiscusso, e lo lasci andar via? Grave errore ” .

Riguardo la linea del club che vede la formazione di giovani promesse che poi saranno venduti per rimpinguare le casse rossoblù: “ Sì ma quante volte il giochino è riuscito? Pochissime. In compenso vedo un depauperamento del patrimonio tecnico: Orsolini ha perso la nazionale, Vignato è irriconoscibile, Barrow non mi convince. Ma meno di tutto mi convincono i 6 milioni spesi per Bonifazi. A Casteldebole si naviga nell’incertezza e nell’assenza di programmazione: altro che progetto tecnico ”.

Sul fatto che anche il nome di Mihajlovic sia sul filo di un rasoio: “Che disastro all’Olimpico: sembrava una squadra di calcio, la Lazio, contro una selezione di giocatori che giocavano insieme per la prima volta. E poi: ti presenti in sala stampa dicendo che prepari la partita per vincerla ed i due “quinti”, sulle fasce, sono due difensori ”.

Sul ciclo forse in declino di Sinisa al Bologna: “Io dico che su 38 partite 8-9 te le deve vincere l’allenatore: e non mi sembra che stia succedendo”.

Infine viene chiesto cosa farebbe lui se fosse al posto di Saputo: “ Darei un segnale alla città. Oppure venderei il club ”.

Fonte: Il Resto del Carlino, Massimo Vitali

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