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Mazza: “Testa e mentalità vincente fanno la differenza. Quest’anno sogno la Serie A”

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Pietro Pieralisi

Quest’oggi vi raccontiamo la storia di Leonardo Mazza, uno dei rossoblù più promettenti della rosa, che in questo inizio di campionato ha messo in mostra tutte le sue qualità, andando anche oltre le aspettative, segnando addirittura 8 reti di cui una in Coppa Italia contro il Cagliari. Lo ricordiamo per chi non ci seguisse tutti i sabati in occasione dei match della Primavera: Mazza è un centrocampista arretrato molto bravo con i piedi e con un’ottima visione di gioco. Deve migliorare ovviamente ancora tanto, ma le qualità si vedono tutte, e Troise non lo scolla mai dalla sua titolarità a centrocampo.
Il classe 2000 si è raccontato a noi in esclusiva: ecco chi è Leonardo Mazza, giovane promessa rossoblù!

Ciao, Leonardo: come stai vivendo questo inizio di stagione? Tanti gol, fascia al braccio, la presenza da titolare in prima squadra in amichevole (contro il Perugia): te lo aspettavi un inizio del genere?

“Questa stagione è partita nel migliore dei modi. Sinceramente non me lo aspettavo, ma credevo potesse arrivare perché sono un ragazzo che crede nel lavoro e sacrificio. Tanti gol, fascia da capitano, titolare in prima squadra in amichevole sono tutte cose molto importanti per la mia crescita, da confermare giorno dopo giorno”.

Hai sempre avuto il “vizio” del gol?

“Diciamo di sì: mi è sempre piaciuto fare gol e aver un bel rapporto con la rete. Quest’anno ho già racimolato un buon bottino per il ruolo che svolgo, ma la voglia di migliorarmi non finisce mai”.

Torniamo un attimo indietro nel tempo: come nasce la tua passione per il calcio? Davvero è stata decisiva la finale di Champions (Milan-Liverpool 2-1 ad Atene) vista dal vivo con tuo padre?

“La mia passione nasce grazie al mio papà Cristian, che mi ha portato a vedere la finale di Champions quando avevo 6 anni e da lì è nato l’amore per il pallone. Successivamente è stato costretto a iscrivermi alla scuola calcio del Bologna e da lì ho iniziato”.

Che scuola stai frequentando? Come vivi l’alternanza studio-calcio? Raccontantaci la tua giornata tipo…

“Sto frequentando l’ultimo anno di liceo economico sociale. La mattina mi sveglio verso le 7, prendo l’autobus e vado a scuola, dove le lezioni iniziano alle 8 e finiscono alle 13. Mia mamma mi viene a prendere e vado al centro tecnico. Faccio allenamento alle 15 ed esco quando finisco tutti i lavori che devo svolgere, di solito intorno alle 18:30/19 massimo. Poi torno a casa, studio, mangio e vado a riposare”.

Descriviti dal punto di vista calcistico: ti vedi più come metodista davanti alla difesa o ti piace anche staccarti nel ruolo di mezzala?

“Svolgo entrambi i ruoli e mi piacciono entrambi: in mediana mi trovo bene perché mi piace giocare con il pallone e impostare il gioco, da mezzala mi piace altrettanto poiché si è più vicini alla porta e di conseguenza si può essere più pericolosi in zona gol o in zona di rifinitura”.

Che ricordo hai dell’esperienza in Nazionale?

“L’esperienza in Nazionale è una delle soddisfazioni più importanti che mi porterò dentro nella vita. “La prima volta non si scorda mai” e così è. I brividi che ho provato a cantare l’inno italiano non li scorderò mai più. È stata una soddisfazione doppia quando, uscendo dalla partita contro l’Austria, vidi i miei genitori orgogliosi, commossi e contenti per dove ero arrivato. Spero vivamente di vestire nuovamente la maglia azzurra al più presto perché sono emozioni che ti segnano il cuore”.

Hai sempre creduto nelle tue qualità? Quale pensi che sia il fattore fondamentale per fare strada nel mondo del calcio?

“Ci ho sempre creduto e sempre lo farò, senza montarmi la testa ma lavorando e migliorandosi ogni giorno. Per me, oltre alle qualità che si possono avere, il fattore fondamentale è la testa. Testa e mentalità vincente fanno metà del lavoro secondo il mio punto di vista”.

Hai sofferto molto per la stagione dell’anno scorso? Secondo te che cosa non ha funzionato?

“Alla base non c’era un gruppo unito che correva nella stessa direzione e questo ci ha portato a cadere più volte. Sono un ragazzo che crede nella forza di un gruppo solido e unito, quindi non l’ho vissuta benissimo”.

In estate sono arrivati giocatori molto interessanti dal mercato e i risultati arrivano; come vedi il gruppo? L’obiettivo è ovviamente la risalita immediata in Primavera1…

“In estate è stato fatto un mercato importante. Sono arrivati tanti ragazzi nuovi. Sono tutti giocatori con tanta voglia di lavorare con molta serietà. È un gran bel gruppo, che può fare buonissime cose finché tireremo tutti nella stessa direzione per raggiungere il nostro obiettivo, ovvero risalire in Primavera A1!”.

Obiettivi (e sogni) per il futuro?

“Quest’anno il sogno sarebbe esordire, con la maglia che vesto da ben 12 anni, in Serie A. Il sogno della vita è quello di esprimermi a massimi livelli e nelle massime competizioni”.

 

Oggi la Primavera affronterà alle 14.30 i pari età del Cittadella. Noi ovviamente ci saremo, con una grande novità: la radiocronaca del match sulla Web Radio “Radio 4zero3”, la radio ufficiale del Bologna FC 1909 Primavera.

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