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Mihajlovic: ”A Bologna sto molto bene ma in futuro non so cosa accadrà. Schouten per noi è fondamentale”

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crediti immagine: Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblu

 

 

Questa mattina Sinisa Mihajlovic ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Salernitana-Bologna.
Con lui anche Jerdy Schouten.

Non bisogna staccare il piede dall’acceleratore ora.
”Io guardo sempre il lato positivo, non posso che confermare quanto ho detto settimana scorsa. Siamo a meno due dal nostro obiettivo stagionale. Andiamo a giocare a Salerno, una città stupenda e il tifo è passionale. Sabatini ha fatto un ottimo lavoro e ha riportato entusiasmo, non è cosa da tutti. A me piace la gente del Sud e spero riescano nel loro obiettivo, spero vincano sempre a partire però da dopo la partita con noi. Noi purtroppo siamo stati nella loro situazione qualche anno fa, loro vanno in campo e si giocano tutto, se perdi diminuiscono le speranze. Faranno di tutto per portare a casa il risultato. Non siamo più abituati a certi ambienti così caldi. Dobbiamo essere concentrati su noi stessi. Siamo più forti di loro, ma loro andranno a mille e noi non possiamo essere di meno. Stiamo uscendo da una situazione negativa, quindi dobbiamo confermarci. Sappiamo qual è il nostro obiettivo e dobbiamo continuare sulla riga di lunedì, vincendo le partite alla nostra partita. Abbiamo avuto meno tempo si, ma quando si vince c’è entusiasmo. Se l’atteggiamento sarà giusto possiamo mettere in difficoltà per tutto”.

Ti aspettavi uno Schouten così pronto?
”Ci siamo parlati, è normale che dopo tanto tempo all’inizio avesse difficoltà, gli manca il ritmo della partita e la fiducia. Lui è molto intelligente, mi ricordo che quando è arrivato gli dicevo che lui è la nostra lavatrice, lui sa pulire i palloni. Mi aspetto un ulteriore salto di qualità da lui, deve essere il cervello della squadra. Lui sta migliorando la condizione fisica e nella fiducia, per noi è fondamentale”.

A Schouten: Come stai? Come vedi il prosieguo della stagione?
”Non mi aspettavo di giocare così tanto, ma il calcio non va mai come pensi. Ora sto bene, ho trovato qualche difficoltà perché fisicamente era dura. Adesso ancora ho bisogno di un giorno in più dopo la partita, sto migliorando fisicamente e posso fare ancora di più”.

E’ stato molto importante l’aspetto caratteriale contro lo Spezia.
”Tutti noi siamo ossessionati dai 3 punti, pochi di noi pensano al processo attraverso il quale arrivi a vincere le partite. La vittoria è solo conseguenza di quello che hai fatto, abbiamo cambiato modulo e mentalità. E’ un altro approccio alla gara. Abbiamo rischiato qualcosa in più, in settimana avevamo provato ma non era scontato metterlo subito in pratica. In questo senso ci hanno aiutato molto i tifosi, hanno dimostrato che c’è coesione, che tutti sono con i giocatori. Anche durante la partita ci hanno sempre sostenuto. Anche le critiche costruttive possono aiutare, abbiamo vinto anche grazie all’aiuto dei tifosi, i ragazzi hanno sentito che i tifosi erano con loro”.

Come ha visto Arnautovic? Come sta Barrow?
”Arnautovic sta bene, si allena bene, ha fatto due gol ma lo abbiamo preso per quello. Barrow ha preso una botta ma ti devi preoccupare quando non le prendi quelle. Torna Medel, ci mancherà solo Santander, gli altri ci sono tutti”.

A Schouten: Differenza tra giocare con Soriano e Svanberg?
”Sono due giocatori diversi, in teoria Soriano è più offensivo, ma se vedi la partita contro lo Spezia Soriano ha dimostrato anche di saper difendere, mi trovo bene con entrambi”.

Cosa cambierà con i rientri di Medel e Svanberg?
”Non cambia nulla, abbiamo semplicemente due soluzioni in più. E’ un modulo più dispendioso quindi c’è bisogno di tutti. Purtroppo, possono giocare in 11, ma è importante che chi entra dia il cento per cento, soprattutto quelli che non hanno giocato. Tutti hanno dato un contributo a questa vittoria”.

Su Binks.
”Io lo faccio giocare se lo vedo bene in allenamento, quando ha giocato ha sempre fatto delle buone gare, è un giocatore affidabile, sono contento per lui, si fa sempre trovare pronto, e questo è estremamente importante”.

Sabatini ha detto che per fare il salto di qualità ci vogliono investimenti.
”Sono molto amico con Walter, ha riportato entusiasmo e questo non è da tutti. Walter è sicuramente una grande persona. Io spero di fare 60-70 punti anche con il Bologna. Io qui sto bene, tutto quello che abbiamo passato insieme, sono cittadino onorario, rimarrà sempre nel mio cuore. Per me la gente di Bologna e la società hanno fatto tanto, ma anche io nel mio piccolo ho fatto qualcosa per loro. Per questo cercherò di raggiungere l’obiettivo, poi quello che accadrà in futuro non si sa. A tutti piacerebbe vincere qualcosa, a Bologna ci sono tutti i presupposti per fare bene. Io sono concentrato sul Bologna, ma non so in futuro cosa accadrà, l’importante è che io come sempre rimanga equilibrato, non mi farò distrarre da quello che accade fuori.
Le cose belle durano sempre meno di quelle brutte. Quando vinco una partita sono felice ma penso già a quella dopo, mi dura di più la delusione per una sconfitta piuttosto che la gioia per una vittoria. Ci vuole equilibrio interno, nel calcio come nella vita”.

A Schouten: Come hai vissuto i quattro mesi lontano dal Bologna. Come sei cambiato in questi anni?
”E’ stato un periodo difficile in Olanda, per fortuna c’era la mia famiglia. Mi è mancato molto giocare, era necessario però. Dovevo recuperare al cento per cento, ho lavorato molto là soprattutto in palestra. Ho preso due settimane in più per tornare meglio di prima.
Sono cresciuto nel recupero del pallone, quando mi devo abbassare nella linea per aiutare la difesa.
Ti senti rinato due volte?
Questo non era sulla carta un grande problema, ma ho scelto di voler recuperare al cento per cento”.

Dal punto di vista caratteriale tu e Nicola fate scintille.
”Se chiedi ai miei giocatori io sono un sergente di ferro, che rompe le scatole, io cerco di instaurare un bel rapporto con i miei giocatori. Non solo qui, ma ovunque ho sempre avuto un bel rapporto con i miei giocatori. Se fossi stato pesante non penso sarebbe stato così, ci sono cose sulle quali bisogna insistere, ogni allenatore ha caratteristiche precise. Devi cercare di saper fare tutto, non è solo questione di scintille, perché quelle poi finiscono, come la passione. Nicola ha grande carattere ma io posso parlare per me, e c’è la scintilla ma non è solo quello”.

Tu sei ancora quello che dice: se devo lottare per il decimo posto sto a casa.
”Si io sono sempre ambizioso, ma il mondo è cambiato e quindi posso cambiare anche io. Io sono fatto così, sono ambizioso ma capisco anche la situazione e il momento, per questo motivo mi devo adattare, nessuno poteva prevedere la mia malattia o la pandemia. Per il Bologna ho un debole, se fossi stato da un’altra parte avrei reagito diversamente, fatto qualcosa di più eclatante, ora sono più riflessivo, cerco di soffocare l’ignoranza, anche se ogni tanto esce. Sono lo stesso di prima forse solo più maturo e saggio, quando accadono certe cose la vita le vedi in modo diverso. Si cerca il lato positivo delle cose, a volte guardo le foto dell’ospedale e vedo come stavo e mi dico: ”Di cosa ti lamenti?’’”.

Sulla guerra in Ucraina?
”Ho letto una frase che dice che quando c’è la guerra sono i poveri a morire. La guerra non può essere l’unico modo per risolvere i problemi. Io mi ricordo quando c’era la guerra nel mio paese, e abbiamo vinto la Coppa Campioni. Ognuno di noi ha problemi, ma avere la capacità di isolarsi e di non pensare in quei momenti, ecco, io avrei voluto che l’allenamento durasse per tutto il giorno, perché così non pensavo alla guerra. Quando finiva l’allenamento i pensieri tornavano, io ero felice quando mi allenavo. In quei momenti (quando mi allenavo) pensavo solo al calcio, ma non era facile distinguere i momenti. Spero che non accada che la notizia poi passi in secondo piano, non deve essere così, perché poi la gente si abitua, dobbiamo cercare di ragionare e sperare che la guerra finisca presto. E’ una cosa più grande di noi”.

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