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Vincenzo Italiano, il vincente

L’uomo della stagione del Bologna è, senza ombra di dubbio, Vincenzo Italiano: ieri sera, finalmente, si è preso l’etichetta del vincente, una volta per tutte

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Vincenzo Italiano (© Damiano Fiorentini)
Vincenzo Italiano (© Damiano Fiorentini)

Questo che seguirà è un manifesto a Vincenzo Italiano. Una premessa doverosa, per colui che è indubbiamente l’uomo del mercoledì e della partita – insieme, senza ombra di dubbio, a tutti i suoi giocatori, non solo uno. Ma non è solo l’uomo della partita: Vincenzo Italiano è l’uomo della stagione del Bologna.

Un uomo arrivato sotto le Due Torri con un peso sulle spalle enorme. Un uomo che era stato dato per spacciato ancor prima di iniziare. Lui, dal canto suo, è entrato in punta di piedi, ma nel suo modo. Voleva riportare la gente in piazza, e per farlo avrebbe dovuto vincere un trofeo: ce l’ha fatta, Vincenzo.

Vincenzo Italiano, habemus tropaeum

Tropaeum, “trofeo” in latino. Vincenzo Italiano, alla sua quarta finale consecutiva in tre stagioni, è riuscito a vincere. Finalmente verrà tolta di dosso a quest’uomo l’etichetta poco felice di “sconfitto quando conta”. Tutte le attenzioni erano catalizzate su di lui, e lui non se l’è fatto ripetere due volte: al triplice fischio, la sua solita corsa verso la tribuna dietro di sé, a braccia al cielo. Mani dietro alle orecchie per sentire il suo popolo, più di 30.000 bolognesi arrivati fin nella Capitale: il Dall’Ara, praticamente. E si sentivano solo loro, per inciso. Mani dietro le orecchie, però, anche per sentire chi lo additava con quell’etichetta che, alle 23:00 del 14 maggio 2025, si è definitivamente scrollato di dosso per chiunque. Ma non ce n’era bisogno: Vincenzo Italiano è sempre stato annoverato tra i migliori, e la serata di ieri lo consolida ancor di più.

Vincenzo Italiano (© Damiano Fiorentini)

Vincenzo Italiano (© Damiano Fiorentini)

Se si vuole, giustamente, soffermarsi sulla serata dell’Olimpico, Italiano ha messo in pratica, per gli amanti, lo sparito del “come si vincono le finali”. No, non perché ne abbia fatto incetta: semplicemente perché al 69′ il primo cambio è stato mettere un difensore. Ma chi? Italiano? Che ha perso sempre per la difesa? Esatto. Non l’ha vinta snaturandosi, l’ha vinta a suo modo, con la testa e l’esperienza di chi, la sua sfida, l’ha vinta ampiamente nella serata di ieri. Replicare l’Europa (e chissà, con questa Champions a due punti…) e portare un trofeo in quella Bologna che lo venera, con giusta ragione.

Vincenzo si è preso quello che è di Vincenzo

Vincenzo si è preso quello che è di Vincenzo: la vittoria. L’ennesima della stagione, della carriera, ma questa volta con una Coppa in mano, che fa tutta la differenza del mondo. Commosso, quasi non voleva parlare subito dopo: la sua volontà era solo quella di godersi il momento. Ma, anche lì, davanti a tutti, ha dimostrato chi è Vincenzo Italiano: un uomo che, nel momento più alto della sua carriera finora, ha dedicato un pensiero a chi gli è stato vicino e alla sua famiglia, Joe Barone. Un uomo, Vincenzo, giudicato anche in passato solo dalle apparenze, anche da chi sembrava conoscerlo. Ma Vincenzo è fatti così, un uomo sincero: non ha filtri, e lo dimostra ogni volta.

Vincenzo Italiano portato in trionfo dalla squadra (© Damiano Fiorentini)

Vincenzo Italiano portato in trionfo dalla squadra (© Damiano Fiorentini)

Sarà per questo che piace tanto, Vincenzo. Sarà per questo che Bologna, i bolognesi e chiunque giri intorno a Casteldebole si sia affezionato a lui: perché è fatto così. Da tutto, sempre. Anche per questo, soprattutto, si merita questa gioia. Una gioia che, ancor prima, voleva dedicare alla città e alla sua gente, come ha fatto nel discorso di fronte al Presidente Mattarella, al Quirinale. Ma, alla fine della storia, lui, Vincenzo, voleva solo rendere felice la gente. Voleva riportarla in piazza, e ce l’ha fatta. Vincenzo Italiano è, senza ombra di dubbio, l’Uomo, con la U maiuscola, della stagione del Bologna. Vincenzo Italiano è un uomo che vive di emozioni, come tutti noi, e si merita solo un grande “grazie”.

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