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Milan, Conceiçao alla vigilia della finale di Coppa Italia: «La pressione fa parte di un grande club. Conta solo vincere»
Alla vigilia della finale di Coppa Italia, dalla sala stampa dello Stadio Olimpico di Roma, il tecnico portoghese carica l’ambiente rossonero: «Pressione normale, ma vogliamo il titolo. Niente paura, solo fame di vittoria»

Vigilia di finale per Milan e Bologna a Roma. Le squadre sono arrivate ieri nella Capitale e questa mattina si sono recate al gran completo al Quirinale. Da questo pomeriggio poi via alle attività: conferenza stampa del Milan con Sergio Conceição e Mike Maignan. Ecco le parole tecnico portoghese.
Sente il peso della pressione?
«Pressione e responsabilità fanno parte del Milan, le viviamo ogni giorno. È normale in un grande club, ma domani dobbiamo pensare solo a cosa fare in campo e a come affrontare l’avversario».
È il miglior Milan di Conceição?
«Per quanto riguarda i risultati, sì. I primi tre mesi sono stati complicati, ma non voglio tornare su quel periodo. Alla fine, nel nostro mestiere, sono i risultati a definire tutto».
Che effetto le fa tornare all’Olimpico?
«Questo stadio mi ha regalato belle emozioni, ma da calciatore. È passato del tempo. Domani dovremo affrontare ogni duello come fosse l’ultimo, con la giusta mentalità. Loro saranno diversi rispetto alla scorsa sfida, ci siamo preparati bene e speriamo di rispondere al meglio».
Gioca Jovic o Gimenez?
«Non lo dico. A dire il vero, non lo sanno neppure loro».
Il trofeo può cambiare il senso della stagione?
«Un trofeo fa sempre piacere, soprattutto in un’annata difficile. Sarebbe una soddisfazione anche per i tifosi. Sembriamo tesi, ma dentro c’è grande voglia di vincere. Niente paura, solo fame di vittoria».
La frase «Poi parlerò io», che ha ripetuto più volte: è una promessa o una minaccia?
«Non è né l’una né l’altra».
Come sta Leao?
«Sta bene, è a disposizione. Ma anche loro hanno recuperato giocatori importanti come Ndoye, Holm, Odgaard… e credo che anche Ferguson sarà della partita. In ogni caso, la squadra viene sempre prima delle individualità».
Vede un gruppo più forte?
«I ragazzi credono in quello che facciamo, e questo è fondamentale. I risultati aiutano, certo, ma io vedo un gruppo consapevole che non bastano le parole: servono i fatti. Le tante rimonte sono arrivate anche grazie a chi è subentrato dalla panchina. Questo è il segreto del nostro gruppo: unione. E io sono sereno, mi auguro di vedere lo stesso atteggiamento anche domani, fin dal primo minuto».
Quanto vi manca per arrivare al vertice?
«Non voglio usare scuse, i tifosi vogliono solo una cosa: i risultati. Siamo il Milan, dobbiamo pensare a vincere questa Coppa Italia. Di fronte avremo un Bologna che ha fatto un grande campionato, guidato da un tecnico abituato a queste sfide. Sono una squadra molto competitiva».
Lei è specializzato nelle coppe, ne ha vinte diverse.
«Sì, sono competizioni dove vogliamo lasciare il segno, dove contano i dettagli e la voglia di rispondere presente».
La vediamo tranquillo.
«Alleno da 13 anni, ho già vissuto tante partite così. Tutti abbiamo voglia di vincere. L’adrenalina c’è, ma non penso a che faccia mostrare davanti ai microfoni. Sono me stesso. Nello sport non esiste la paura, esiste la voglia di competere. Ed è quello che serve per vincere».
Fofana rientra? Quanto è importante riaverlo?
«Non sappiamo ancora se sarà al 100%. Non sto bluffando, ha un problema al piede e lo stiamo monitorando. Ha fatto l’ultimo allenamento, ma è una situazione particolare. Decideremo domani con lo staff medico. Speriamo di averlo».
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