Miranda, il mancino che aspettava il Bologna

Ormai in Italia tutti gli appassionati di calcio conoscono Juan Miranda. Le numerose ottime partite giocate quest’anno con il Bologna sia in campionato sia in Champions League hanno acceso l’interesse di molti addetti ai lavori, sia in Italia che all’estero. Ha tutte le caratteristiche del terzino moderno, qualità che ha affinato nel corso della sua carriera attraverso esperienza e lavoro.

Trascorsi internazionali

Una gemma rara come Miranda non poteva che essere frutto di uno dei settori giovanili migliori al mondo, la Cantera del Barcellona.

Crediti: Barcellona FC

In Catalogna, il classe 2000, è approdato nel 2014, dove ha fatto tutta la trafila dall’under 16 all’under 19 (raggiunto nel 2017), passando per l’under 18. Nel 2019 passerà ufficialmente nella prima squadra del Barcellona, dove, però, non convinse il mister di allora Ernesto Valverde. Fu deciso di mandarlo a giocare in prestito: prima una stagione allo Schalke 04 in Bundesliga, per poi tornare nella madre patria quella successiva, al Real Betis. Qui Miranda ha potuto trovare continuità, aumentare il minutaggio ed evolvere il suo stile di gioco, fino a diventare uno dei pilastri della rosa. La sua ultima stagione in Spagna l’ha chiusa con 2355′ in 32 presenze totali, 2 gol e 2 assist. Numeri che hanno convinto i dirigenti rossoblù Giovanni Sartori e Marco Di Vaio a portarlo nel capoluogo emiliano.

Giovanni Sartori e Juan Miranda (© Bologna FC 1909)

Miranda, ennesima prestazione autorevole in Udinese-Bologna

I felsinei a Udine sono riusciti a conquistare soltanto 1 punto, ma ciò non vuol dire che non si sia provato a fare diversamente. Tra i giocatori in campo del Bologna, quello che più di tutti ha provato a cambiare le sorti della partita è Miranda (secondo Sofascore, migliore in campo con 8.2 di valutazione). Nessun dribbling subito, 4 passaggi chiave, 5 duelli vinti su 6, 6 passaggi lunghi precisi su 11. Juan ha dimostrato ancora una volta ad Italiano che nel suo ruolo risulta indispensabile. Anche Lykogiannis è un ottimo terzino, con un buon mancino anche lui, ma le qualità tecniche di Miranda sono difficilmente replicabili.

Numeri da top per Miranda

Nel calcio propositivo mostrato dal Bologna di Vincenzo Italiano, la versatilità di Miranda è oro colato.

Juan Miranda (©Bologna FC 1909)

I suoi numeri di quest’anno, alla prima stagione sotto le Due Torri, mostrano come si sia adattato perfettamente al nuovo ambiente. A prima vista, l’occhio viene catturato da dati come la valutazione media (7,13, contando tutte le competizioni fin qui giocate), il numero dei minuti giocati (2529′, tra i più alti in tutta la squadra), gli assist (6), ecc… Ma c’è un dato in cui il suo nome risulta più in alto di tutti gli altri in rosa: le big chance create. Miranda è primo nel Bologna a 9 (il più vicino a lui è Orsolini, a 8); mentre, se si allarga la classifica a tutti i giocatori del campionato, risulta ottavo. Primo in classifica c’è il suo alter-ego, Federico Dimarco, a 14 big chance create. Con un esempio come lui “in casa”, Miranda può solo che imparare, con la speranza di ricevere in futuro una chiamata dalle Furie Rosse. C’è ancora un po’ di gavetta da fare, ma il ragazzo è sulla strada giusta.

Quella con l’Udinese non è stata certamente la prima volta in cui Miranda si è districato egregiamente in situazioni complicate, e non sarà nemmeno l’ultima. Il terzino dei felsinei ha talento da vendere e per la maggior parte l’ha già mostrato. I suoi tifosi vogliono che continui a crescere con i colori rossoblù stampati sul petto ancora per molto tempo. L’unica cosa che manca, quindi, è un lungo rinnovo per blindare il calciatore.

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