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Bologna FC

Mondo Primavera: Bologna – Empoli 1-1 – 12 apr

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L’ennesima prestazione coriacea regala al Bologna un prestigioso pareggio casalingo contro l’Empoli nella terzultima sfida della regular season del Campionato Primavera 2013-2014.

Al “Cavina” i baby rossoblù, freschi di eliminazione matematica nella corsa disperata ai play-off, incrociano le spade con i toscani allenati da Mario Cecchi e reduci dal roboante 5-0 rifilato sette giorni fa allo Spezia. Quella in terra felsinea è per l’Empoli una delle ultime chiamate utili per tentare l’assalto al secondo posto, distante due sole lunghezze ed attualmente occupato dalla Juventus.

Causa diverse assenze, tra cui quella pesante di Marco Maini, mister Colucci decide di dare una chance a Rebecchini e Cecconi, schierati l’uno al centro della difesa accanto a Lorenzini, l’altro nel ruolo di centravanti, con Yaffa e Calabrese ad offrirgli manforte.

Fascia di capitano a Scalini, solo panchina per i titolarissimi Masina e Benatti.

 

IL MATCH

 

Pronti, via ed il portiere empolese Biggeri è subito costretto a sporcarsi i guanti per neutralizzare il velenosissimo calcio di punizione di Scalini.

Al primo sussulto rossoblù segue una fase di stallo. Le due squadre  in rispettoso atteggiamento di studio almeno fino al quarto d’ora, quando l’Empoli rompe gli indugi ed affila gli artigli grazie a Piu, coraggioso ad avventarsi sul cross di Silvestri dalla trequarti. La sfera, sulla quale piomba anche Malagoli in uscita, esce docile sfiorando il palo.

É la prova generale del vantaggio ospite. Frugoli, imbeccato da un preciso lancio dalle retrovie, viene trattenuto in area da Lorenzini. Per l’arbitro non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta lo stesso numero nove dell’Empoli, già diciotto volte a segno in stagione, che fredda con un’esecuzione chirurgica Malagoli, comunque abile ad indovinare la traiettoria.

Lo svantaggio non demoralizza un Bologna volenteroso. Chi si fa portavoce della riscossa rossoblù è Calabrese, che prima calcia debolmente dopo essersi trascinato dietro due difensori (23′), poi riceve un buon pallone da Cecconi, la cui sponda di petto strappa applausi, ma temporeggia troppo prima di scoccare il tiro, agevolando così l’intervento della retroguardia ospite (29′).

É ancora il mobilissimo Calabrese a spaventare i tifosi toscani accorsi in discreto numero al “Cavina”: la sua torsione sul preciso traversone di Testoni è bella ed efficace ma finisce per stamparsi sulla traversa.

Le squadre tornano dunque negli spogliatoi sul punteggio di 0-1, un risultato che penalizza eccessivamente un Bologna a tratti pasticcione, ma non inferiore, sul piano del gioco, ad un Empoli che non si direbbe alla caccia del secondo posto in classifica.

La prima metà della ripresa non regala emozioni. I padroni di casa tentano di afferrare le redini dell’incontro, mentre gli ospiti poco fanno per evitarlo. Colucci prova a scuotere i suoi gettando nella mischia Benatti al posto di Yaffa, la cui prestazione risulta ancora una volta insufficiente. Da questo momento il Bologna opta per un modulo molto simile ad un 4-2-4, con il neo entrato Benatti e Guerra larghi, pronti a rifornire di munizioni il tandem Cecconi-Calabrese.

Al 63′ tocca proprio a Calabrese risvegliare gli animi assopiti di compagni e spettatori: il suo filtrante, però, non viene trasformato in oro da Guerra, che pecca d’altruismo anziché sparare a pochi passi dal bersaglio grosso.

L’Empoli subisce ma non perde le speranze di mettere in ghiaccio la gara. Gli unici tentativi degni di nota della squadra di Cecchi portano la firma di Silvestri, sfortunato a non insaccare da fuori con Malagoli a terra, e di Frugoli che, servito sulla corsa e libero di involarsi verso il fortino rossoblù, viene murato dalla portentosa uscita di Malagoli.

In mezzo, l’ennesimo tentativo di Calabrese, che calcia fuori di pochissimo sugli sviluppi di un calcio di punizione.

Gli ultimi minuti sono di puro assedio, con gli ospiti compressi nella loro metà campo. L’arrembaggio rossoblù sortisce l’effetto sperato al minuto 86′: Benatti riceve in area, si lancia in percussione sfondando le mura empolesi e scarica da due metri una fucilata che fulmina Biggeri.

A questo, però, l’attaccante di Vignola viene richiamato in panchina, probabilmente a causa di un’esultanza che non piace a mister Colucci.

Il pareggio del Bologna non mette la parola fine all’incontro, anzi. I rossoblù mettono addirittura la sesta e caricano a testa bassa la terza forza del campionato, ma il 2-1 non arriva nonostante le pericolose conclusioni di Cecconi (colpo di testa) e di Guerra (destro in area).

Esauriti i quattro minuti di recupero, il triplice fischio del Sig. Giua di Pisa pone fine al forcing rossoblù e ad un’ultimissima porzione di gara al cardiopalma.

Termina in pareggio così come fu all’andata. Bene, soprattutto nella ripresa, il Bologna, che ha il grande merito di annullare la differenza di motivazioni che lo separa dall’Empoli, squadra che ambisce ad entrare nella final eight senza passare per i play-off.

Si confermano grandi con le grandi i Colucci’s boys, che escono dal campo tra gli applausi meritati del “Cavina”.

 

BOLOGNA-EMPOLI 1-1

17′ Frugoli su rig. (E), 86′ Benatti (B)

 

BOL (4-3-3): Malagoli, Dall’Osso, Rebecchini, Lorenzini, Testoni, Scalini (Cap. 78′ Ben Bahri), Camorani, Guerra, Yaffa (59′ Benatti; 87′ Boschi), Calabrese, Cecconi.

A disp: Ferrari, Cestaro, Bergamini, Masina, Cela. All: Colucci.

 

EMP (4-3-1-2): Biggeri, Brumat, Risaliti, Zavatto, Gemignani, Silvestri, Diousse (84′ Gargiulo), Menichetti, Fontanelli (54′ Santi), Piu, Frugoli.

A disp: Bolognesi, Agrifogli, Konate, Diomande, Thiongo, Mattiello, Dinardi, Angeli. All: Cecchi.

 

Amm: Lorenzini (B), Gemignani, Santi (E).

Arbitro: Sig. Giua di Pisa

 

I TOP

 

Rebecchini: Si piazza nel cuore della difesa rossoblù con il compito preciso di non far rimpiangere Maini: una mission già di per sé non facilissima, resa impossible se a mettercela tutta per regalarti un sabato thrilling c’è il capocannoniere del girone. Rebecchini accetta la sfida con il piglio del gladiatore e non cicca un pallone, sradicando con eleganza quasi tutto ciò che sosta un secondo di troppo tra i piedi empolesi. Niente male per uno che, nel corso del campionato, ha calcato il terreno di gioco in sole due altre occasioni, accumulando sì e no un’ora di gioco. Tirato a lucido.

 

Cecconi: Una delle migliori prestazioni stagionali per il poderoso centravanti di Rimini. Non limitandosi alle solite (utili) sportellate, Cecco si riscopre assistman: le sue sponde sono un inno al ruolo, troppo spesso bistrattato, di attaccante boa, un grido potente che ricorda ai fanatici degli scavini e dei doppi passi che, a volte, la sciabola è più utile di cento fioretti. The rock.

 

Calabrese: Non meritava di finire la gara senza il suo nome sul taccuino dell’arbitro, sotto la sezione “marcatori”. Schierato alle spalle di Cecconi e non nel suo ruolo ideale di prima punta, il vice capocannoniere rossoblù è l’unico dei suoi a rendersi pericoloso nel primo tempo. Quando non se ne occupa il portiere ospite Biggoli, ci pensa la traversa a negargli la gioia dell’ottavo sigillo personale in campionato. Nel nuovo ruolo è ancora più decisivo del solito quando si tratta di ripiegare per mordere qualche caviglia avversaria. Ci chiediamo come facciano lui e Guerra ad avere tanta benzina in corpo. Duracell.

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