Nadir Zortea, l’arte del reinventarsi di un esterno senza confini

Forse oggi definirlo “difensore” del puro senso del termine non è corretto. Il suo ruolo lo prevede, ma il meglio di sé lo dimostra qualche metro più avanti.

50 sfumature di Nadir Zortea

Nadir Zortea, esterno destro di origini venete, a cui basta che il suo ruolo preveda la dicitura “esterno“. Non importa se largo in una difesa a quattro o più avanti in fase offensiva: il lavoro di Nicola durante la scorsa stagione al Cagliari gli ha conferito il dono della duttilità e a Bologna sta dimostrando di sapersi adattare in base alle esigenze. Da esterno di centrocampo a terzino puro in un batter d’occhio, Zortea ha subito risposto alle richieste di mister Italiano, ma non ha mai smesso di sganciarsi per lanciarsi in sovrapposizioni che spesso hanno generato situazioni pericolose per gli avversari.

Nadir Zortea durante la sua prima presenza in rossoblù, in Roma-Bologna (© Bologna FC 1909)

«Il mio gioco è cambiato: adesso arrivo più in corsa, più da dietro. Credo di aver trovato il mio ruolo» aveva confessato ai microfoni di Sport Mediaset durante una lunga intervista rilasciata appena un mese fa.

Dove l’evoluzione ebbe inizio

Domani sera ritroverà la squadra alle dipendenze della quale ha visto decollare i suoi numeri. Un’annata cagliaritana strepitosa: 35 apparizioni in campionato, condite da 6 reti e 2 assist per i compagni, e prima di allora Nadir non era mai andato oltre al singolo gol a stagione. Prestazioni notevoli, che per un periodo lo avevano anche messo in cima alla classifica nei top 5 campionati europei come difensore più prolifico in termini realizzativi.

Zoertea, il futuro comincia qui

Sotto le Due Torri ha detto di aver ritrovato la mentalità vincente e la città aspetta di vedere quello di cui è capace. Le premesse ci sono tutte, la volontà del giocatore anche: «Mi suderò questa maglia sempre e cercheremo di arrivare più avanti possibile in tutte le competizioni». E forse è proprio qui, a Bologna, che Zortea sta riscoprendo le sue capacità. E se davvero il gioco del calcio premia chi sa reinventarsi, allora il suo viaggio è solo all’inizio.

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