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Bologna FC

L’impronta danese

Ora che Jens Odgaard ha recuperato la forma ottimale, gli ingranaggi del Bologna sembrano essere tornati a funzionare correttamente. Coincidenza? Non proprio.

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Jens Odgaard in Bologna-Atalanta 2024 (©Damiano Fiorentini)
Jens Odgaard in Bologna-Atalanta 2024 (©Damiano Fiorentini)

Da quando Odgaard si è ritrovato, il Bologna sembra aver inserito la quarta ed aver trovato la sua identità. Coincidenza? No, è semplicemente il risultato di un giocatore che, da quando si è operato, ha dato il doppio in allenamento al fine di recuperare la forma ottimale il prima possibile. Il lavoro silenzioso di un calciatore intelligente che in qualsiasi ruolo venga messo dà il suo contributo alla squadra e che, quando è in campo, fa diventare il Bologna una macchina perfetta.

Odgaard: flessibilità e serietà

Del resto, Jens era stato chiaro fin dalla sua prima conferenza con la maglia rossoblù. «Sono una punta, ma ho giocato molto anche come ala e come 10. Sono un giocatore flessibile quindi mi si aprono più possibilità. Il mio obiettivo è quello di sfruttare le occasioni che mi vengono date, fare il meglio che posso e sfidare me stesso».

Parole che Odgaard ha proferito con tono freddo e distaccato, che mostravano tutto il suo lato più “nordico”. Una freddezza però, solo apparente, sinonimo di grande serietà. Ed è un carattere questo, che a Bologna piace tanto e che per certi versi trova familiare. È la stessa mentalità di un altro grande lavoratore danese che ha reso grande il club: Harald Nielsen.

Riccardo Orsolini e Jens Odgaard in Bologna-Lazio 5-0 (© Damiano Fiorentini)

Riccardo Orsolini e Jens Odgaard (©Damiano Fiorentini)

Occasioni prese al volo: l’esordio perfetto al Dall’Ara

Sotto le Due Torri, le occasioni per Odgaard arrivano fin da subito e lui le prende al volo, dal suo primo ingresso al Dall’Ara. Era l’11 febbraio 2024, il Bologna sfidava in casa il Lecce. I rossoblù vincono 3-0 quando Thiago Motta al 61’ lo fa entrare in campo.

A soli due minuti dal novantesimo, Odgaard parte come un razzo e ruba il pallone a Baschirotto lasciandosi alle spalle la difesa del Lecce. Una volta faccia a faccia con il portiere avversario emana la sentenza: è 4-0. Odgaard corre ad esultare sotto la Curva Bulgarelli, un eccellente modo per presentarsi. D’altronde, molto apprezzato dai tifosi è stato anche il gol nella gara successiva: il 2-0 contro la Fiorentina in un perfetto appuntamento di San Valentino.

L'esultanza di Odgaard

L’esultanza di Odgaard (©Bologna Fc1909)

L’intuizione vincente: sulla trequarti Odgaard brilla

La scorsa stagione, con il cambio di allenatore Odgaard ci ha messo un po’ a splendere. Vincenzo Italiano lo prova prima come ala destra contro il Napoli, poi come punta a Empoli e poi come ala sinistra a Como, ma ancora non sembra funzionare. Il potenziale di Odgaard non viene ancora valorizzato a pieno.

In trasferta a Genova lo prova come seconda punta: arriva il gol, ma si può ancora migliorare. Nella gara successiva a Cagliari, Italiano gli affida la trequarti. Ecco, ora ci siamo. Odgaard va ancora a segno e tutta la squadra sembra funzionare meglio.

Il danese conclude la stagione con 6 gol in campionato e 5 assist divisi tra Serie A, coppa Italia e Champions League. Numeri che avrebbero potuto essere anche più alti se il giocatore non fosse stato rallentato dalla pubalgia.

Jens Odgaard (© Bologna FC 1909)

Jens Odgaard (© Bologna FC 1909)

Odgaard: Bologna conserva gelosamente il suo gioiello

Un infortunio che da un lato è stato la sfortuna del Bologna, ma che egoisticamente parlando, ha tutelato il club rossoblù da importanti sirene di mercato quest’estate. Perché questo Odgaard, il Bologna se lo vuole tenere stretto finché può. Dopo i gol di Lecce, Pisa e l’assist a Cagliari, Jens ha dimostrato che sta tornando il vichingo conosciuto l’anno scorso. E chissà, magari l’impronta danese sarà decisiva anche domani, per portare a casa la prima vittoria in Europa League contro lo Steaua Bucarest.

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