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Orsolini e la nazionale: da grande escluso a futuro punto di rifermento
Dall’essere lasciato ai margini nei momenti in cui avrebbe potuto fare la differenza, all’essere uno degli undici in campo con cui Spalletti chiude il suo ciclo in Azzurro. Un campo che l’Orso in maglia Azzurra si è meritato di poter vivere da protagonista

Si parta dai numeri, viscerali ma oggettivi, quelli da cui non puoi scappare, che ti mettono davanti alla realtà. Riccardo Orsolini, da tre anni a questa parte è l’italiano che ha segnato di più in Serie A: 36 reti condite da 11 assist. Nessuno ha fatto meglio di lui, eppure le presenze in azzurro per l’ascolano sono state solamente sette su ventiquattro possibili. E in quelle sette Luciano Spalletti gli ha sempre concesso solo brevi scampoli di gara.
Un amore mai iniziato
Insediatosi sulla panchina azzurra il 18 agosto 2023, il commissario tecnico Luciano Spalletti ha vissuto quelli che sono fino al momento gli anni migliori dell’Orso, potendo usufruire del suo estro ma senza mai volerlo realmente fare. Ha alternato diversi giocatori in fase offensiva, compresi alcuni che nelle squadre di club non hanno rappresentato di certo profili d prima fascia.
Durante tutta la stagione Orsolini ha bussato alla porta del CT, lo ha fatto ben 15 volte in campionato e 2 in Coppa Italia (trofeo alzato da protagonista) e l’ex Napoli non ha potuto esimersi dal convocarlo. Nel 3-0 subito in Norvegia al numero 7 rossoblù vengono concessi appena 19 minuti di gioco e il pessimo risultato porta Spalletti alle corde. A dimissioni già rassegnate arriva la gara contro la Moldova, un primo tempo che si chiude con uno striminzito 1-0 e finalmente per l’Orso arriva la possibilità di giocare un tempo intero. Gli ultimi quarantacinque minuti da CT della Nazionale Azzurra Spalletti li gioca con quello che è sempre stato il suo grande escluso: giocata decisiva per il 2-0 di Cambiaso e due situazioni create per per Frattesi e Tonali che sciupano il 3-0, oltre al gol sfiorato nel finale con una delle sue giocate.
«Al CT avevo dato la mia massima disponibilità: seconda punta, trequartista, quarto, quinto, avrei giocato dove c’era più bisogno, come jolly offensivo anche per permettergli di cambiare modulo a gara in corso».

Riccardo Orsolini a Coverciano (©Azzurri)
Un futuro da protagonista
Più che futuro in realtà si parla già di presente, chiunque sarà il prossimo CT azzurro non potrà esimersi dal prendere Orsolini come punto di riferimento del reparto offensivo. Ancora una volta sono i numeri a dire questo e lui sa di aver fatto tanto per meritarsi questa opportunità a 28 anni: «Essere diventato un giocatore più europeo sicuramente ha fatto la differenza. Ho consapevolezze diverse, che prima non avevo, mi sento un giocatore più maturo sia dal punto di vista mentale che delle giocate in campo. Sono a un punto della mia carriera in cui sto cercando di fare quel salto definitivo per puntare a qualcosina di più».
A dimostrazione di come Orso sia cambiato, maturato, sia fuori che dentro il campo c’è la scelta della FIGC di mandarlo in zona mista a fine di una gara delicata. Al termine di un ciclo in cui, nonostante non sia mai stato preso in considerazione, Orsolini decide di metterci la faccia: «Abbiamo. salutato il CT e lo abbiamo ringraziato per questi anni insieme. Ora non so cosa succederà nelle prossime ore. Bisogna fare un cambiamento mentale perchè è quello che ci manca. La squadra è forte, i giocatori sono di livello. Tutta gente che gioca a livello internazionale, dobbiamo dimostare che la nazionale è una cosa seria. Cosa manchi all’Italia non lo so, perché io vado e vengo… Sicuramente un po’ di personalità. Dobbiamo ripartire da chi può fare veramente la differenza».
Fonte: Marcello Giordano – Il Resto del Carlino
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