Bologna FC
Orso Maggiore
Orsonaldo a caccia. Prossima fermata: il Sassuolo
Oggi andrà in scena l’ultimo match dell’anno solare, contro il Sassuolo di Fabio Grosso. E, su tutti, il simbolo di questo Bologna vuole farsi un regalo. Riccardo Orsolini, infatti, pur essendo il bomber più prolifico del club, non segna in campionato su azione da fine ottobre. Allora, al Dall’Ara c’era il Cagliari. E, da quel momento, sono arrivate solo tre reti, una per competizione. In Europa contro il Salisburgo, in Supercoppa contro l’Inter e in A ai danni della Cremonese. Tra queste, una sola non è nata dal dischetto. Non è che sia poco, intendiamoci. Ma rispetto alla partenza, con sei gol in un mese, il calo numerico è evidente.
Berna in crescita
Tra le cause di queste difficoltà in area sicuramente rientrano le ottime prestazioni di Bernardeschi. Il dieci rossoblu ha iniziato a pennellare in tutte le competizioni, dopo un avvio volenteroso ma farraginoso, segnando in quattro occasioni e convincendo mister Italiano di meritare più spazio. Ora, però, la luce del toscano non c’è, e così sarà almeno per un mese e mezzo. Le responsabilità torneranno, in questo periodo, tutte nelle mani del ragazzo di Rotella, uno a cui piace essere un punto di riferimento, un leader centrale negli equilibri della squadra. E così, effettivamente, è.
Riccardo Orsolini (©Bologna Fc 1909)
Orso maggiore
Torniamo a stasera: senza Freuler e Skorupski nella titolare, spetterà al sette il ruolo di membro anziano in campo. Fa strano dirlo, anche perché il ragazzo è ben sotto i trent’anni, ma a Casteldebole è uno dei più longevi. Lui c’era alla fine dell’era Donadoni, ha giocato per Inzaghi e Sinisa, che più volte ha definito quasi un padre e una figura fondamentale per la sua crescita, e ha raggiunto la Champions con Thiago. C’era, infine, anche a maggio, con Italiano e con quella spedizione che ha alzato la Coppa sul piedistallo dell’Olimpico. Ha visto il Bologna in lotta per la salvezza, il Bologna da metà classifica e quello ambizioso, illimitato, che sogna e cerca di trascinare con sé un popolo. Tutto ciò in una crescita costante, che lo ha portato a vivere un 2025 da sogno. Perché non chiuderlo col botto?
Fonte: Stadio, Stefano Brunetti
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