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Presentato Bigon: Il neo ds fa il punto della situazione. E su Giuseppe Rossi… – 8 Giu

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È stato presentato oggi, nella sala stampa del Dall’Ara, Riccardo Bigon. Il neo ds rossoblu è stato introdotto così da Fenucci:“Lo conosco da molti anni, da quando era alla Reggina. Ho sempre avuto una stima del professionista e nel tempo abbiamo anche consolidato il rapporto, anche con operazioni di mercato. Con lui abbiamo acquisito uno staff di altri professionisti molto preparati. Qualcuno di loro lo conoscevo già, ed è con loro che svilupperemo un programma legato all’area sportiva, basato sulla valutazione e l’acquisizione dei giocatori. Andremo avanti basandoci sulla condivisone delle idee e del lavoro. Resta il fatto che la decisione finale, sul fatto tecnico, spetti ad una sola persona: al ds. Ci interessa il percorso tecnico, seguendo quello che è stato il processo di investimento, abbiamo ancora una lista di giocatori che può essere opportunamente valorizzata.

Dopo aver introdotto Bigon, Fenucci si è soffermato sugli obiettivi, facendo una precisazione: “Vogliamo migliorare ciò che abbiamo fatto lo scorso anno. Farlo con un calcio divertente che ci aiuti a consolidare ulteriormente il legame, già forte, con i tifosi. È doverosa una precisazione, perché continuo a leggere budget, operazioni e cifre che non trovano corrispondenza con la realtà. La proprietà ha investito i primi 40 mln per la solidità della società e per stare in A. Quest’anno 33 e parte di essi andrà a finanziare le acquisizioni dei calciatori. Per i prossimi due anni le risorse sono già state definite, non c’è spazio per budget diversi. Nel caso in cui arrivasse un’offerta ottimale per qualche nostro tesserato, il nostro budget potrà essere rivisto. Dal 2018 ci siederemo con gli azionisti, ma il secondo step è legato a due fattori: le strutture, per cui lo stadio può dare un livello di competitività diversa, e la riorganizzazione Lega per quanto riguarda la vendita del prodotto tv e la distribuzione delle risorse. È impensabile che questo sistema distributivo possa favorire lo sviluppo di realtà nel calcio. Spero che intervenga anche il governo modificando la legge Melandri”. Una precisazione anche su Diawara: “Stiamo ascoltando qualcosa, non stiamo trattando con nessuno al momento”.

BIGON – Parola, poi, al neo ds: “Dal punto di vista del metodo, il campo è quello che determina il valore delle nostre idee. Il calcio ha sempre molti risvolti, ma quando si entra sul campo si verifica se le idee e i metodi sono stati vincenti o meno. Per quanto riguarda le idee c’è un’attenzione al calcio mondiale e un controllo accurato del talento che circola nel mondo. L’attività di scouting è importante, quando riesci a contestualizzarla per ciò che serve al club. I miei collaboratori sono Micheli, Sangiovanni e Zunino. Con questo gruppo ci muoviamo nella nostra attività di individuazione dei giocatori e del loro sviluppo. Il lavoro più importante del ds non è comprare o vendere giocatori, ma farli crescere. Dobbiamo avere lo spazio numerico e tecnico per fare dei colpi, visto che le rose hanno dei numeri da rispettare. In estrema sintesi i cinque o sei colpi ci possono stare. In quelli possono essere compresi titolarissimi o qualche giovane.

Sul passato:“A Napoli sono stato per sei campionati, con il tutto che è iniziato in una situazione molto facile per me. Il club era appena arrivato in A, da un anno, e la rosa era facilmente migliorabile. Migliorando piano piano in sei anni il lavoro è facilitato. Verona questo lavoro non l’ha avuto. Fare meglio, dopo due salvezze, era complicato. Ma, nell’ultima conferenza stampa il presidente Setti si è detto contento del lavoro fatto, nonostante tutto”.

Su Diawara: “Non possiamo negare che ci siano interessamenti. È un calciatore appetibile e potenzialmente molto forte. Ma, una cosa è l’offerta ufficiale su carta, un’altra è una chiacchierata”.

Sul rapporto con Donadoni: “La sua carriera e la sua recente storia a Bologna parlano per lui. Ho sempre avuto rapporto buono con gli allenatori avuti ed è perché intendo il nostro lavoro come un lavoro di collaborazione. Lo stimo e lo avevo contattato precedentemente per portarlo in una squadra in cui lavoravo. Conosco anche lo staff tecnico, di primissimo piano”.

Su un possibile asse Verona-Bologna: “Non si può parlare propriamente di un asse, chiaramente c’è una conoscenza molto buona dei ragazzi. Ho lavorato lì un anno e il rapporto con Setti rimane molto buono. Ci sono due o tre ragazzi interessanti, vediamo cosa succederà”.

Sulle operazioni: “Il sogno di ogni ds è avere la squadra fatta in ritiro, ma non riesce quasi mai. Credo e spero di portare un paio di pedine, forse tre, prima del ritiro. Ma, impegnarsi ora non sarebbe sensato. Per quanto riguarda la chiacchierata col mister c’è stata. Siamo stati in Canada insieme. La fase offensiva del Bologna è quello che vorremo migliorare. Il club è migliorabile, soprattutto nel tempo. Adesso sta ai giocatori proseguire il percorso di miglioramento, appena iniziato. Quelli che abbiamo possono contribuire in maniera importante alla crescita e al miglioramento del club”.

Su Giaccherini e l’asse Bologna-Montreal: “Giaccherini è stato un giocatore importante, che non può non essere una nostra idea. Stiamo valutando l’opzione di tenerlo e il primo agente che ho chiamato quando ho firmato qui è stato proprio Valcareggi. Non è semplicissima l’operazione. Stiamo cercando di valutare se nel rapporto con l’altro club ci sono condizioni per portare avanti la trattativa o meno. Il giocatore ha dato la disponibilità per restare, ma bisogna entrare nei dettagli contrattuali. Per Bologna il Montreal Impact è un club fratello. In Canada ho toccato con mano quanto quella squadra stia a cuore al nostro presidente e quanto ci tenga all’unione delle due. Dentro questa diversità dobbiamo trovare una linea comune per aiutare loro a crescere e per poi dare a noi idee di mercato. L’idea di sviluppare contatti è da coltivare e portare avanti”.

Su Saputo: “Quello in Canada è stato un viaggio interessante, sia dal punto di vista sportivo (prima volta che vedeva un club di Mls, ndr) che umano. Non mi aspettavo un gruppo così disponibile e umano. Il presidente mi ha chiesto di migliorare. Non deve essere domani, come pensiamo spesso noi italiani. La loro mentalità è all’opposto: magari facciamo qualcosina in meno oggi, ma otteniamo risultati domani”.

Sulla presunta trattativa con Giuseppe Rossi. “Bologna piace a tutti. È una società appetibile e non mi sorprende che chi sta cercando buone soluzioni, dal punto di vista tecnico e della crescita, possa essere interessato ad un’opzione come la nostra. Non posso dire che la trattativa è in corso, né che lo prenderemo. Ma, è chiaro che da parte nostra non può non esserci interesse per giocatori così. Serve ragionare a 360 gradi, sia sulle difficoltà fisiche che sulle qualità del giocatore”.

Su Crisetig: “È un patrimonio del Bologna, ma anche un investimento del club. Ci sarà il tempo per vedere se possiamo sviluppare questo investimento. Valuteremo andando avanti nel mercato, fermo restando che si tratta di un prestito biennale”.

Su Mirante, Masina, Donsah e Destro: “Non ci mettiamo a far mercato su questi giocatori. Destro non è in discussione anche per la sua leadership tecnica. Per quella che è la nostra idea sul reparto offensivo, oggi investire x su un giocatore che, se Mattia risponde come deve, sta in panchina, non ha molto senso”.

Chiusa finale su Sabatini: Il fatto di essere stato in lizza con lui, ma anche di essere messo in alternativa, per me è stato un onore e un orgoglio. Lo reputo un modello per la mia professione ed essere in lotta con lui mi ha inorgoglito. Ho sperato con forza che il tutto potesse andare in porto. L’idea Bologna era una soluzione fantastica e ci tenevo molto ad essere qui”.

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