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Private equity, l’assalto americano al calcio europeo: l’Italia tra i mercati più attraenti

Acquisizioni in crescita nel calcio europeo: Verona e Monza gli ultimi casi italiani. Valutazioni più basse rispetto agli Stati Uniti attirano capitali esteri

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Joey Saputo, presidente del Bologna, festeggia all’Olimpico
Joey Saputo, presidente del Bologna (Fonte immagine: Damiano Fiorentini)

 

Il calcio europeo continua a essere oggetto di grande interesse per i fondi di private equity statunitensi. Solo nel 2025, gli investimenti complessivi nello sport hanno raggiunto i 48,46 miliardi di dollari, con asset gestiti dai principali fondi che superano i 5,276 miliardi. In questo scenario, il calcio professionistico rappresenta uno degli asset emergenti più appetibili per i grandi operatori finanziari.

L’attenzione verso il calcio europeo nasce da un vantaggio competitivo chiaro: le società del continente, soprattutto in Italia, Francia e Spagna,  sono ancora valutate a multipli molto inferiori rispetto a quelle inglesi o statunitensi. Questa condizione favorisce l’ingresso di capitali con strategie orientate alla crescita di medio-lungo periodo, puntando alla valorizzazione del brand, lo sviluppo commerciale, le infrastrutture e l’efficientamento commerciale.

Italia al centro delle operazioni

Negli ultimi mesi, due club italiani sono entrati ufficialmente nell’orbita americana. L’Hellas Verona è stato interamente acquisito da un fondo con sede ad Austin, in Texas. Il 100% del capitale è stato rilevato per una cifra contenuta, con l’obiettivo dichiarato di crescita a lungo termine. Il Monza, invece, ha ceduto il 18% delle quote al fondo Beckett Layne Ventures, attraverso una partecipazione di capitale mirata ad accompagnare la società in un percorso di sviluppo pluriennale. Questi movimenti si inseriscono in una strategia più ampia che coinvolge anche altri club europei. Tra i fondi più attivi emerge 777 Partners, con un portafoglio che comprende Genoa, Standard Liegi, Herta Berlino e Red Star. Altri nomi rilevanti nel panorama globale sono Silver Lake, Clearlake Capital, Red Bird, Arctos Sports Partners e il fondo sovrano Public Investment Fund.

Cosa cercano i fondi nel calcio europeo

L’interesse per il calcio risponde a logiche precise: diversificare il portafoglio con asset tangibili ma globali, che uniscano impatto mediatico, potenziale di crescita e possibilità di generare valore attraverso la gestione strategica. I fondi puntano a rendimenti elevati anche in settori correlati, come media, licensing, immobiliare e innovazione digitale. L’obiettivo non è solo sportivo, ma chiaramente finanziario.

Bologna, una realtà solida in un contesto che cambia

Il Bologna, pur non coinvolto direttamente in queste operazioni, si muove in un campionato sempre più influenzato dalla finanza. In questo contesto, la presenza di una proprietà stabile e internazionale come quella di Joey Saputo rappresenta un’eccezione positiva, in grado di garantire continuità progettuale.

Ma è lecito domandarsi se, in un futuro nemmeno troppo lontano, anche una realtà ben strutturata come quella rossoblù possa entrare nel radar dei fondi, specie se dovessero aumentare le ambizioni sportive e gli investimenti infrastrutturali. Per ora, il Bologna osserva da spettatore, ma il contesto suggerisce che la partita della proprietà potrebbe presto coinvolgere anche chi oggi appare lontano da certe dinamiche.

Fonte – Marcello Frisone, ‘Il Sole 24 ORE’

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1 Commento

1 Commento

  1. Doc

    2 Settembre 2025 at 15:20

    ma perché Saputo non fa player trading?? ha fatto una marea di soldi da quando ha preso il BFC, é già ampiamente in utile. Ce l’abbiamo già il nostro fondo speculativo purtroppo.

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