Bologna FC
Prossima fermata – Il Lecce di Di Francesco
La formazione pugliese è ultimo in classifica e cerca riscatto contro i rossoblù: analisi completa di modulo, uomini chiave, statistiche e punti deboli.
Ogni partita è una fermata. E ogni viaggio ha una destinazione che merita di essere esplorata. ‘Prossima fermata’ nasce per offrire ai lettori una bussola tattica e narrativa per orientarsi nella settimana che precede la partita del Bologna FC. Un viaggio settimanale tra moduli, uomini chiave, statistiche e punti deboli, per offrire uno sguardo approfondito e consapevole su chi attende i rossoblù alla fermata successiva. Domenica 28 settembre, ore 18:00, il treno felsineo farà tappa al “Via del Mare” per affrontare il Lecce nella quinta giornata di Serie A.
Lecce, un avvio da incubo
Il Lecce è attualmente ultimo in classifica con 1 punto in 4 giornate. Dopo il pareggio all’esordio contro il Genoa (0-0), sono arrivate tre sconfitte consecutive: Milan (0-2), Atalanta (1-4) e Cagliari (1-2). Il bilancio è impietoso: 2 gol fatti, 8 subiti, e una squadra che fatica a trovare identità.
Eusebio Di Francesco ha mantenuto il 4-3-3 come impianto tattico, ma la squadra mostra squilibri evidenti. Il centrocampo, spesso in ritardo nei ripiegamenti, non riesce a schermare la difesa, mentre l’attacco è poco connesso. Sottil e Pierotti non hanno ancora inciso, e Stulic, centravanti di riferimento, rimane spesso troppo isolato. La costruzione dal basso è lenta e prevedibile, e la fase di non possesso soffre le transizioni rapide.
Il Lecce nel riscaldamento di Milan-Lecce, Coppa Italia (© US Lecce)
Modulo, uomini chiave e fragilità
Il 4-3-3 di Di Francesco poggia su Falcone tra i pali, Gaspar e T. Gabriel centrali,
Tiago Gabriel, difensore del Lecce (© US Lecce)
con Gallo e Kouassi sulle fasce. In mediana, Ramadani è il perno davanti alla difesa, affiancato da Sala e Coulibaly. Il tridente offensivo vede Sottil a sinistra, Pierotti a destra e Stulic al centro. I punti di forza sono pochi, ma non trascurabili: Falcone è un portiere reattivo e spesso decisivo nel limitare i danni; Ramadani è l’unico in grado di dare ordine in mezzo al campo; Stulic, rapace d’area, sa colpire quando conta. Tuttavia, la squadra soffre nei duelli individuali, concede troppo spazio tra le linee e ha una fase offensiva poco fluida. Le corsie laterali sono vulnerabili, soprattutto quando gli esterni offensivi non rientrano. Il Lecce ha segnato solo due volte in quattro partite, e in entrambe le occasioni su azioni sporadiche. La mancanza di inserimenti dei centrocampisti e la scarsa incisività degli esterni rendono prevedibile la manovra.
Il Lecce arriva alla sfida contro il Bologna con l’urgenza di invertire la rotta. Ultimo in classifica, con una difesa perforabile e un attacco anemico, la squadra di Di Francesco è in cerca di risposte. Prossima fermata è Lecce: una squadra in crisi, ma che al “Via del Mare” cercherà disperatamente di rimettere in moto il proprio campionato. Il Bologna dovrà affrontare un avversario ferito, ma non ancora rassegnato.
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