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Proviamo a parlare di calcio: cosa non ha funzionato e come migliorare

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Corriere di Bologna


In questo clima quasi apocalittico, che si è venuto a creare dopo la sconfitta di misura contro la Spal, in pochi hanno commentato parlando e analizzando il match del Dall’Ara dal punto di vista calcistico, quasi come se questo passasse in secondo piano. Il dito è stato puntato principalmente su Bigon, reo di aver comprato giocatori “scarsi”, e fa abbastanza sorridere visto che siamo solo alla prima giornata di campionato. Santander da potenziale idolo è diventato bidone, e Inzaghi da salvatore della patria è stato a più riprese paragonato a Donadoni, che rimane un buon allenatore, ma che qui ha fatto fatica a esprimersi, soprattutto nell’ultimo disastroso anno.
Domenica sono venuti a galla i problemi della banda di Inzaghi, ma che in questo momento sono fisiologici, visto che è iniziato un mese fa un nuovo ciclo tecnico, con tanti nuovi giocatori e, appunto, un nuovo allenatore.

La manovra è stata lenta, molto lenta, a causa di un Pulgar completamente fuori partita, di movimenti senza palla quasi nulli, e di imprecisioni tecniche difficili da comprendere. I 3 dietro in fase di impostazione non hanno fatto male, soprattutto si è visto un positivissimo Danilo all’esordio, ma quello che più ha bloccato la manovra dei rossoblù sono stati i movimenti delle due mezz’ali e delle punte. Dzemaili e Poli hanno fatto molta fatica a posizionarsi tra le linee, schiacciandosi troppo in avanti, non dando linee di passaggio interessanti. I due esterni sono stati positivi, in entrambe le fase, ma anche loro non trovavano la giusta collocazione e gli automatismi necessari.
In avanti Palacio è stato indubbiamente il migliore, mentre Santander ha subito l’esordio in Serie A. I movimenti della coppia offensiva il più delle volte sono stati simili, e spesso finivano per pestarsi i piedi a vicenda, facendo collassare la manovra in zona palla.
Pochi sbocchi e poco movimento hanno ucciso la circolazione del pallone dei rossoblù, che solo in qualche circostanza sono riusciti a compiere transizioni offensive interessanti. In questo caso non si può che citare Palacio, l’unico capace di accendere la luce e di creare superiorità sulla trequarti. El Trenza si è mosso molto bene tra le linee, ma il più delle volte era il solo a farlo, e il passaggio successivo veniva sempre bloccato dall’ottima organizzazione spallina.

Come migliorare?

Poli non è in condizione, e si è visto in più di un’occasione faticare dal punto di vista fisico. I movimenti non sono rodati (ovviamente) e il gruppo non ha ancora interiorizzato le richieste di Inzaghi.
Non aspettiamoci miracoli contro il Frosinone: la crescita sarà graduale e si spera il più veloce possibile, ma non possono bastare due mesi per vedere un calcio riconoscibile, serve tempo!

Il Bologna scegliendo Inzaghi ha preso una decisione conservativa, optando per un Mister ultra-tattico, che parte dalla solidità difensiva, che si manifesta con un baricentro molto basso, per poi risolvere i problemi offensivi in maniera chirurgica, facendo dei piccoli accorgimenti cuciti attorno ai giocatori che ha a disposizione.
SuperPippo ha dei principi di gioco molto chiari, e solo col tempo verranno fuori al meglio.

Tempo al tempo.

Diamo fiducia ai ragazzi e al Mister. La sconfitta nel derby ha fatto male, soprattutto perchè è arrivata con un prestazione insipida, ma non ci si può soprendere troppo e soprattutto non ci si deve preoccupare eccessivamente, perchè siamo all’inizio e col tempo i movimenti e gli automatismi miglioreranno.
Non abbiamo la sfera di cristallo per dirvi se la scommessa Inzaghi verrà vinta; la cosa certa è che l’ex Venezia ci metterà tutto se stesso, e se i suoi ragazzi si dimostreranno adatti alle sue idee, ci toglieremo tante soddisfazioni. Non vedremo mai un gioco sfavillante, ma questa squadra punta ad avere un’identità forte, quella che è mancata la stagione passata.

Tempo al tempo, solo così ne usciremo.

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