Bologna FC
Ravaglia: un attimo che pesa una partita
Il portiere rossoblù protagonista assoluto contro il Sassuolo: prima decisivo, poi fatale, infine ancora determinante. La solita, crudele legge dei numeri uno.
Difendere la porta significa convivere con un giudizio costante e spesso spietato. Novanta minuti possono essere cancellati da un attimo, senza appello. Federico Ravaglia lo sa bene e nella gara di ieri lo ha vissuto sulla propria pelle: capace di tenere in piedi il Bologna, ma anche protagonista dell’episodio che ha portato al pareggio, prima di tornare decisivo nel finale. Una partita che racconta alla perfezione quanto sottile sia il confine tra applausi e rimpianti per chi, come Ravaglia, gioca tra i pali.
Ravaglia tra riflessi ed errori
Nel primo tempo il Bologna resta a galla soprattutto grazie al suo portiere. Ravaglia risponde presente in più occasioni, rimedia anche agli errori di Lucumí e in particolare ferma Pinamonti lanciato a rete. Interventi pesanti, che però finiscono per essere oscurati dall’episodio che cambia il volto della gara: l’uscita sbagliata che spalanca la strada al gol del pareggio di Muharemovic. Ma è davvero giusto ridurre tutto a quell’istante?

Nadir Zortea e Federico Ravaglia (© Bologna FC 1909)
Errori che coinvolgono Ravaglia e la difesa
La partita racconta anche di un reparto che soffre. Lucumí sbaglia più di una volta, ma senza pagare fino in fondo perché fortunatamente tra i pali c’è Ravaglia che mette una toppa importante. Nel finale, poi, è Fadera a mancare il colpo del ko per il Bologna, spedendo alto quella che poteva essere la palla decisiva. Episodi che ricordano quanto, nel calcio, la responsabilità raramente sia di uno solo. Eppure, quando l’errore è del portiere, l’etichetta arriva subito.
Ferite recenti e ricordi indelebili
Per Ravaglia è un periodo emotivamente complesso. La gara di ieri arriva dopo le lacrime di Riad, al termine della finale di Supercoppa persa contro il Napoli. Un trofeo che, da bolognese, avrebbe voluto dedicare alla sua città. Anche il quell’occasione Ravaglia era stato determinante tra i pali nel tenere vivo un Bologna poco brillante, prima dell’errore – condiviso con Lucumí – che aveva portato al 2-0. In semifinale contro l’Inter, però, era stato l’eroe assoluto, con due rigori parati e una serata finita di diritto tra i ricordi più belli della sua carriera.
Fiducia, continuità e numeri
Nonostante tutto, la fiducia non manca. Italiano continua a puntare su di lui e lo spogliatoio è dalla sua parte in questo periodo senza Skorupski. Quella contro il Sassuolo è stata la decima partita consecutiva tra i pali per Ravaglia, con un rendimento complessivamente positivo al netto degli ultimi passaggi a vuoto. In questo stesso ciclo, però, a mancare è stato soprattutto il contributo del centravanti: un solo gol di Dallinga in Europa League, uno di Castro in Coppa Italia, con Immobile appena rientrato. Gli esterni producono, ma la concretezza sotto porta latita.
Thjis Dallinga in Bologna-Sassuolo 1-1 (© Bologna FC 1909)
San siro come punto di ripartenza
Ora il calendario offre una settimana “vecchio stile”, con un solo impegno: la sfida di San Siro contro l’Inter. Quell’Inter che riaccende ricordi dolcissimi per Ravaglia. Dalla semifinale di Supercoppa, passando per il clean sheet della scorsa primavera deciso dal gol allo scadere di Orsolini, fino al rigore parato a Lautaro Martinez negli ottavi di Coppa Italia del dicembre 2023, preludio alla vittoria rossoblù ai supplementari. Voltare pagina è possibile. E quale posto migliore per farlo se non lì dove, più volte, Ravaglia ha già scritto capitoli importanti?
Fonte: Il Corriere della Sera, Luca Aquino
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