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RdC – Il confronto, finora, ha detto sempre Zenga – 5 Apr

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Sara Melotti


Ieri sera, né Milan né Inter hanno lasciato il segno nel derby. Nella seconda parte di quest’ultimo, sicuramente in forma ridotta, proveranno a graffiarsi a vicenda Zenga e Donadoni, quando domenica alle 15 si affronteranno allo “Scida” di Crotone.
I due, però, non hanno mai nascosto la volontà di sedersi sulle panchine delle rispettive squadre che hanno aiutato a rendere celebri negli anni ’90: l’ex Ragno Nero ha collezionato, tra i pali, 473 presenze, mentre “Osso” si è fermato a 390. Il classe ’60 (Zenga) nativo di viale Ungheria, zona di Milano al confine tra i palazzoni e un po’ di verde, e il classe ’63 (Donadoni), di Cisano Bergamasco che di mestiere, fin da bambino, ha fatto il dribblatore, sono stati definiti da Azeglio Vicini come “due ragazzi speciali, che fuori dal campo non potevano essere più diversi tra loro”.
E speciale è stato anche l’esordio in Nazionale maggiore, proprio col sopracitato CT, l’8 ottobre 1986: Italia-Grecia 2-0, doppietta di ‘Zio’ Bergomi. Quattro anni dopo, entrambi furono “colpevoli” dell’eliminazione dal Mondiale: Zenga con quell’uscita scriteriata su Caniggia, mentre Donadoni con l’errore dal dischetto ai calci di rigore.
Il passato tra i due in panchina, invece, dice sempre Zenga. Sì, si sono affrontati solo due volte, ma nel 2009 sia col Catania (3-1 contro il Napoli) che col Palermo (2-1 sempre contro i partenopei), l’ex portiere nerazzurro ha vinto il confronto personale con l’attuale allenatore del Bologna. Ora c’è bisogno che il trend meridionale finisca, o almeno che continui sulla falsa riga della prestazione di Icardi di ieri sera…

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