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RdC – Il profumo dei tempi che furono – 15 Ott

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Biancazzurri in mobilitazione massiccia, l’esodo è iniziato. Il sogno neanche troppo celato, è quello di sgambettare i rivali storici e ritrovare qualche punto perso immeritatamente per strada. Trasferta di comodità per gli estensi, mezz’ora appena per raggiungere il Dall’Ara e guadagnarsi un posto in San Luca, un posto nella storia. Fronte opposto composto dallo schieramento rossoblù, che forte della sua supremazia di capoluogo finge indifferenza, ma che sul rettangolo di gioco proverà a far valere tutte le sue carte per mandare a casa la squadra di Semplici con la cosa fra le gambe. Bologna-Spal, sfida oltre la sfida, si prevedono venticinquemila tagliandi staccati, di cui un quinto saranno a tinte biancazzurre. Maxi esodo annunciato lo scorso 13 Maggio in occasione della promozione estense in massima serie, quando i cugini di Ferrara punzecchiaroni i petroniani rimandando le schermaglie al primo incrocio possibile. La disfatta estiva contro il Cittadella infatti ha riscosso più dissensi che consensi anche fra i supporter biancazzurri, che già pregustavano la battaglia in Coppa Italia di Novembre con i rivali di sempre. Appuntamento anticipato ad oggi, per una “straregionale” che rievoca le sfide del passato in B e C1 degli anni ’90, epoca delle trasferte libere e senza restrizioni. Scorrendo indietro il nastro con il tasto rewind, si rimembra l’invasione della San Luca datata 20 Novembre 1994, una partita senza storia per i ragazzi di Ulivieri, che rispedirono al mittente il pacco con le reti di Olivares e Savi, con tanti saluti al destinatario. Una vittoria che servì a lenire e vendicare la sconfitta patita dai felsinei cinque mesi prima, quando nella semifinale dei playoff fu la Spal a festeggiare con le reti di Zamuner e dello stesso Olivares ai tempi biancazzurro, un match macchiato nel finale da gravi incidenti causati dalla curva del Bologna. Oggi pubblico folto, nonché di spessore anche in tribuna, con il chairman Joey Saputo da una parte e la dinastia Colombarini dall’altra, auspicandoci che rimanga tutto all’interno di un clima goliardico e non sfoci in un’esibizione di violenza gratuita, tanto stupida quanto inutile. Tortellini o cappellacci? Mortadella o salama da sugo? Sono solo quaranta chilometri. Ma cambia il mondo.

Fonte: Il Resto del Carlino; articolo di Massimo Vitali

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