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Bologna

Rdc – La difesa è senza alibi – 22 Feb

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Ormai la crisi del Bologna è un dato di fatto per il Bologna, e sicuramente, come riporta Doriano Rabotti sul Resto del Carlino di oggi, gli errori arbitrali a ripetizione ai danni dei rossoblu hanno avuto un peso specifico notevole in questo periodo di calo. Ma, come ha ripetuto più volte Donadoni, occorre concentrarsi sulle cose che si possono influenzare, ovvero sulla squadra stessa, iniziando a vedere cosa non ha funzionato in ogni reparto, iniziando dalla difesa.

Uno dei fattori che ha portato il Bologna ad essere l’ottava peggior difesa del campionato (38 gol subiti), è sicuramente quello degli infortuni. Il portiere titolare dovrebbe essere Mirante, ma finora ha dovuto saltare più della metà delle partite, prima per il problema cardiaco, e ora per l’infortunio al gluteo. Sono 11 le partite giocate dal numero 83, con 18 gol subiti, mentre Da Costa ne ha giocate 15 subendo 20 gol (bisogna però dire che Mirante ha vissuto quasi completamente la disfatta col Napoli). E se rivolgiamo lo sguardo alla difesa in sé, i numeri non fanno certo sorridere. Sia Maietta che Gastaldello sono stati fermi a turno tra squalifiche ed infortuni (19 gare per il primo, 15 per il secondo), e sicuramente anche gli altri componenti del reparto arretrato non hanno avuto troppa continuità. Helander, fermo da Novembre, ha giocato solo 5 gare, Krafth 14, mentre Masina, sicuramente il più continuo, è sceso in campo 24 volte. Questi cambi forzati sicuramente non aiutano a trovare un equilibrio in difesa, ma bisogna anche dire che Donadoni ci ha messo del suo, con alcuni cambi, sia a gara in corso che di partita in partita, che difficilmente trovano una spiegazione. Basti ad esempio pensare a Mbaye, spesso richiamato in panchina dopo aver giocato bene, mentre Torosidis è stato più volte confermato dopo gare deludenti.

 

Quindi tra infortuni e prove altalenanti di singoli giocatori nel corso dell’anno, si può tranquillamente arrivare alla conclusione che il Bologna sia una squadra fragile, che continua a commettere lo stesso errore: perde la lucidità necessaria quando serve lo sforzo massimo per non vanificare quanto di buono fatto. Questo ovviamente si traduce nei gol subiti negli ultimi minuti, sempre dovuti a disattenzioni evitabili. Oltre ai torti arbitrali c’è quindi moltissimo da analizzare, e Donadoni deve farlo al più presto.

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