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RdC – Sbagliando (non sempre) si impara – 28 Mag

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Difficile nascondere la delusione per la fine di un campionato come quello rossoblù, ricco di errori ed ingenuità che sono costate sconfitte pesanti, ultima su tutte quella di ieri contro la Juventus, che brucia ma più che per il risultato per tutto il contorno che la segue. Il rammarico di Donadoni è grande, poiché il suo Bologna ha dimostrato di poter tenere testa a squadre più forti senza troppi patemi d’animo. L’altro lato della medaglia ci racconta però di un Bologna che a causa dell’ennesima disattenzione ha subito goal nel finale di gara, costato la sconfitta contro i bianconeri che aggiungendosi alle altre gare perse raggiungono quota 19 gare su 38 con il segno “S”, la media di una gara persa su due. La festa salvezza si farà, ma non ci sarà da gioire troppo. Il mister riserva il suo primo pensiero ai tifosi rossoblù: <<Li ringrazio perché sono stati eccezionali nel modo in cui ci hanno accompagnato in una stagione che per noi è stata dura, complicata e dispendiosa. Mi auguro che il prossimo anno si possa regalare loro maggiori soddisfazioni.>> Auspicarsi una cosa è un conto, realizzarla è un’altra, la strada si dimostra più in salita delle aspettative, visto che i due goal della squadra ospite ieri sono arrivati ancora una volta su due ingenuità più e più volte rimarcate. Così il mister rossoblù predica più malizia nei momenti decisivi per portare a casa il risultato, sottolineando come in occasione della prima rete della Juventus tutta la difesa fosse immobile, nonostante i suoi uomini avrebbero dovuto almeno provare di non far arrivare il pallone agli avversari. <<Crescere vuol dire non sbagliare le esecuzioni nelle 3-4 volte in cui siamo ripartiti e potevamo far male alla difesa della Juve. Crescere vuol dire anche non perdere le partite al novantaquattresimo. In questo senso qualcosa quest’anno ci è andato storto e noi ci abbiamo messo del nostro. Oggi c’era una leggera posizione di fuorigioco di Benatia nell’azione del primo goal della Juve, ma non aggrappiamoci a scuse: chi lo fa è un perdente ed io non voglio esserlo.>> Per il mister sarebbe importante che la sua squadra reggesse di più gli urti evitando così tante sconfitte stagionali, auspicandosi di ricevere in dote dal mercato giocatori che pensino in primis al bene della squadra e dopo a sé stessi. Alla fine cerca di motivare i suoi ragazzi con queste parole: <<Ci sta di commettere degli errori, ma se poi vuoi crescere quegli errori non li devi ripetere.>>

 

(Fonte: Il Resto del Carlino; articolo di Massimo Vitali)

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