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RdC: Verdi e il Passato che ritorna – 8 dic

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Foto di Valentino Orsini


Alla fine, è un serpente che si morde la coda, fai un giro immenso per scoprire che torni al punto di partenza, che le cose sono molto simili.

6 gennaio 2016, l’ultima volta che il Bologna batte una big, alla Scala del Calcio (ai tempi un po’ in disuso, visto lo stato di forma delle squadre milanesi), grazie alla rete di Emanuele Giaccherini. Da quel momento in poi, solo sconfitte o pareggi. Ed eccolo qui il serpente che si morde la coda, il ciclo infinito della vita: poco più di 48 ore a Milan – Bologna: che possa essere un segno, a quasi due anni di distanza? Lo speriamo vivamente.

Non sarà un segno, ma una sorta di sogno per Simone Verdi, cantera rossonera, uno dei ragazzi sui quali il Milan ha dimostrato allo stesso tempo di crederci tantissimo e di non crederci affatto: era il 2010, Simone stava sbocciando, il Milan era allenato da Max Allegri e davanti aveva gente di un certo livello, tra cui Ibrahimovic, Cassano e Ronaldinho. Non proprio facile ritagliarsi spazio, nonostante promettesse bene.

Ecco perché, il giorno della sua presentazione sotto le Due Torri, Simone Verdi si sentiva finalmente libero da un vincolo, da un peso che forse, mai gli aveva permesso di spiccare veramente il volo. Mamma Milan che gli aveva sempre tarpato le ali, senza possibilità di farlo volare da solo.

Bologna è la grande chance, e in questi casi la voglia di rivincita sale a livelli massimi, soprattutto quando Simone incontra nuovamente il Milan: all’andata 1 a 0 loro in 9 uomini, al ritorno 3 a 0 senza possibilità d’appello. E che vuoi farci? Sarà per la prossima, Simone, continui a dirgli.

Sperando che, la prossima, quella giusta, sia domenica …

 

Aspettando il gol dell’ex, e quell’esultanza che da troppo cova dentro. 

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