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Repubblica – Renato Villa ed il Bologna: “Ci possiamo salvare senza troppa fatica, ci vuole pazienza”

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Verona, 11 Novembre 2018: quella che doveva essere la partita della rinascita, si è trasformata nell’esplosione della bomba P. Il pareggio del Bentegodi ha scatenato la deflagrazione di un Pessimismo, occultato ma mai troppo, che attendeva solo l’occasione buona per espandersi in ogni angolo delle vie di Bologna. Riguardo al periodo no dei rossoblù, Repubblica ha intervistato Renato “Il Mitico” Villa, la cui visione va totalmente controcorrente con l’umore della piazza:

“Secondo me il Bologna si salva senza nemmeno faticare troppo. A patto che recuperi alcuni infortunati e soprattutto quei giocatori che oggi sono un po’ fuori condizione come Dzemaili, Poli e Pulgar.

Pulgar e la sua prestazione di Verona?

“Per me è stato un errore affidargli la marcatura di Radovanovic, quel compito doveva spettare a una punta. Così l’hai tolto dal vivo del gioco”.

Orsolini?

Calma, nel 3-5-2 non è semplice trovargli una posizione. O forse lo si potrebbe provare seconda punta, a volte provare serve, ma non 90 minuti e poi se uno fa male lo si boccia. Ci vuole un po’ di pazienza.”

Il modulo?
“Io in fondo lo capisco (Inzaghi), ma il problema è che non ha Dijks e Mattiello che erano adattissimi perché attaccavano. Se crei la superiorità numerica la squadra si alza, quel modulo ha un senso, una logica. Se hai Mbaye e Krejcit’abbassi, diventa un 5-3-2, non riparti. A quel punto, se quei due non ci sono, io giocherei col 4-3-3 o col 4-4-2, in modo da trovar posto a Orsolini. Col Sassuolo, in questo modo, è arrivata la miglior partita dell’anno. Avrei insistito.”

La guida di Inzaghi?

“Gli do sette come atteggiamento, voglia, dedizione. Dal punto di vista tecnico non m’ha ancora convinto, quindi per ora cinque”.

Santander?

“Io ho una regola, giudico dopo 20 partite. Però adesso dico che sta facendo una grande stagione. È partito maluccio, ma aveva tante attenuanti, soprattutto fisiche. Ora segna e lotta dal primo al 90’. Mi piace.”

Svanberg

“Si vede che ha delle doti, si farà. Ma è molto giovane, poi, ripeto, aspettiamo un attimo.”

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