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Repubblica: Stop ai lavori a Prati di Caprara, ma la polemica continua

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Stadio si o stadio no? Ristrutturazione o nuovo edificio? Tutto molto interessante e ad oggi tutto molto lontano nel tempo, visto che non c’è ancora una presentazione ufficiale di quello che il Bologna vorrà (e/o potrà) fare per il futuro stadio. Nel frattempo c’è una certezza: si sono fermati i lavori iniziati a Prati di Caprara per la bonifica dell’area compensativa, mentre non si bloccano le polemiche.

Il bosco che sorge alle spalle dell’ospedale Maggiore viene difeso dal comitato “Rigenerazione, no speculazione” che ha anche organizzato per giovedì 21 giugno un festival dal nome “International Yoga Day”, e la stessa zona boschiva è attualmente al secondo posto con oltre tremila voti tra “I loghi del Cuore del FAI”, e potrebbe quindi ottenere una sovvenzione e la tutela da parte dell’ente dei beni naturali ed artistici, cosa che rischierebbe di fermare o almeno rallentare anche il progetto Stadio, venendo a mancare una parte dei terreni compensativi.

Ma la notizia più recente, che in realtà è una non notizia,  è quella che riporta Repubblica Bologna a firma di Giuseppe Baldessarro: la società SOGELMA che si sta occupando della bonifica di Prati di Caprara e che attualmente sta ripulendo l’area della ex caserma, si è dovuta interrompere per motivi di sicurezza. Questa è la notizia, la non notizia invece è la motivazione: durante i primi scavi sono stati trovati ordigni da mortaio, mine anti uomo e munizioni per aerei. Appare abbastanza chiaro che scavando in una zona in cui sono avvenuti bombardamenti, esercitazioni di carri armati e test per nuove mine e granate, e dove negli anni si sono tenuti anche armamenti per aerei, il rischio di trovare alcuni degli esplosivi ritrovati fosse quasi una certezza, il vero problema è solo uno, come sempre: ora quanto ci vorrà per bonificare la zona e partire nuovamente con i lavori? Non pochi giorni, dato che la Prefettura ora dovrà aprire un tavolo di lavoro e che in un secondo tempo entreranno in campo gli artificieri e quindi si potrà ripartire, tenendo conto che sicuramente, nei 47 ettari da risistemare, questi ritrovamenti non saranno gli unici…il giornalista ricorda infatti come nei 10 ettari di Villa Angeletti, vennero trovate 80 bombe.

Così, tra politici che sottolineano come sia ora chiaro che bisognasse procedere con una bonifica (tanto più che l’area in cui si sta scavando ora sarebbe quella destinata ad una scuola per 530 studenti) ed attivisti che lasciano quasi intuire che secondo loro questi ordigni potrebbero essere stati inseriti appositamente per creare allarmismo, una sola cosa è certa: mentre ancora si attende il progetto del Bologna per il nuovo stadio, continuano intoppi, e rallentamenti per la totalità del progetto di Prati di Caprara. Chiaramente le due cose non sono esattamente legate, lo Stadio è coleggato in modo economico alle aree compensative ma non è detto che lo stop forzato per la messa in sicurezza dell’area di Prati di Caprara, incida sui lavori allo Stadio, che comunque a questo punto è difficile pensare che partano prima dell’Europeo 2019, tanto che è notizia di pochi giorni fa l’idea di sostituire i seggiolini anche in Curva, nonostante nel pfuturo le curve dovrebbero essere abbattute.

Solo il tempo ci dirà come andrà a finire tutto questo, ed ancora una volta, le parole di Saputo sul fatto che aveva pensato che alcune cose fossero più semplici si possono utilizzare non solo in campo, ma anche nel resto delle attività collegate al Bologna FC.

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