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Resto del Carlino – Bologna a porte chiuse. Come rendere i soldi agli abbonati?

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Nell’articolo di Massimo Vitali in uscita oggi sul Resto del Carlino, si parla del problema delle porte chiuse in Serie A, dal punto di vista di rimborsi economici per chi non potrà farsi pubblicità e chi non potrà vedere le partite. Il Bologna è un’azienda come tutte le altre e le porte chiuse portano le casse del club a vedere calare i propri incassi, ed il Coronavirus come primo impatto sui rossoblù avrà la perdita degli introiti per Bologna-Juventus.

Ma non solo, infatti il Bologna dovrà rendere i soldi agli abbonati per la partita contro i bianconeri e per tutte quelle disputate al Dall’Ara a porte chiuse, che nell’ipotesi peggiore saranno addirittura cinque (quelle che mancano alla fine del campionato). Per ora la sola certezza è che le clausole dell’abbonamento obbligano la società a rimborsare per intero gli abbonati, se la decisione di giocare a porte chiuse non sia diretta responsabilità dei tifosi. Resta da capire come farlo.

A Casteldebole sono arrivate email e telefonate in cui alcuni tifosi si dicono disposti a rinunciare a quei soldi, chi a tutta la quota, chi ad una parte. Ma non solo, c’è anche il primo partner commerciale che ha scritto al Bologna dichiarando di rinunciare a qualunque rimborso i propri abbonamenti per le partite a porte chiuse dichiarando che è il momento di dimostrare davvero che “We Are One”.

Il club in settimana deciderà il da farsi, ma attualmente le strade ipotizzate sono tre: rimborso completo della quota delle partite non godute, sconto sull’abbonamento della prossima stagione oppure, per chi fosse d’accordo, versamento di quei soldi in beneficenza per iniziative mirate.

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