Romanzo Rossoblù – Chi la dura (forse) la vince

Perseveranza e costanza sono il vero motore del successo. Mai fidarsi e affidarsi ai moti vaghi e transitori della fortuna. Eppure, nel calcio anche la buona ventura può portare al successo. E se fortuna caeca est, la gara di ieri sera è l’eccezione che conferma la regola.

Bologna-Brann, che cosa rimane?

Tutto fuorché cieca quella che ha investito gli undici del Brann nella notte di ieri, anche se non sufficiente a decretarli vincitori dell’incontro. Si contano sulle dita di una mano (e forse ne avanzano) le volte in cui il Bologna ha messo in scena un assedio in inferiorità numerica come quello di ieri sera. Audace e spassionato, contro una formazione con un uomo in più, sotto una curva calda come poche.

Jhon Lucumì (© Bologna FC 1909)

Eppure, cosa rimane? «Un pareggio che vale come una sconfitta» come dice Emil Holm o «una prestazione di orgoglio e di carattere» come commenta Bernardeschi? La verità è che rimangono entrambe le cose. Perché se da una parte il Bologna ha dimostrato di essere grande, dall’altra siamo ormai arrivati al giro di boa. Le prime quattro occasioni per portare a casa punti sono svanite e i rossoblù hanno raccolto 5 punti in giro per l’Europa. La classifica parziale parla di play-off e tre delle prossime quattro gare vedranno il Bologna scontrarsi con chi di punti ne ha persino meno: Celtic, RB Salzburg e Maccabi Tel Aviv, ma di mezzo c’è anche il Celta Vigo, a quota 9.

L’illogico pareggio di ieri sera ha rimesso un freno alla corsa del Bologna, che tra campionato e coppe mette comunque assieme una scia di 9 risultati utili consecutivi. Se si vuole rimanere sul carro bisogna mirare ai tre punti: l’Europa Express non aspetta e il Bologna cercherà di arrivare in anticipo.

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