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Rs – RdC – UPB: United Players of Bologna – 18 Feb

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Se Mattia non riuscisse a farcela e Antonio fosse pronto solo per la panchina, rimarrebbero solo Simone e Adam a colorare di tricolore il Bologna di domani. Per un attimo l’autarchia sportiva dovrà travalicare i confini patri e, per necessità più che volontà della nazione, il Bologna potrebbe avere nove dei suoi undicesimi di passaporto non italiano. Questa, scrive Massimo Vitali nel suo resoconto odierno, potrebbe essere la formazione che scenderà in campo al lunch time, per noi italiani “alla mezza” come si dice dalle nostre parti, per affrontare l’Inter di un ex, Mister Stefano Pioli: Da Costa (Bra), Mbaye (Senegal, ma poco cambia se fosse Krafth, Svezia), Marios e Torosidis (Grecia), e Masina (che è italiano, italianissimo, ma dai natali africani, essendo nato a Khouribga, in Marocco) per quanto riguarda la difesa. A centrocampo la musica potrebbe continuare uguale: Nagy (Ungheria), Pulgar (Cile) e Dzemail (Svizzera). In attacco, insieme a Verdi, ci sarebbe un esordio dal primo minuto di Bruno Pektovic (croato, ma poco cambierebbe se al suo posto venisse confermato il nigeriano Umar Sadiq) al centro dell’attacco, mentre a sinistro il ceco  Krejici. Ma questo capitolo di campionato non modificherebbe la volontà del club di Saputo di valorizzare un nocciolo duro italiano, partendo dalla crescita del settore giovanile che ben sta facendo in tutte le sue formazioni e nei campionati in cui milita. Una curiosità per chiudere: anche l’Inter di Pioli presenterà una formazione fondata in larga parte su stranieri, a parte Candreva, Gagliardini ed Eder (che è stato naturalizzato italiano, ma è brasiliano di nascita).

 

 

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