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RS – STADIO: Anche stavolta il Catania può significare inferno o paradiso – 07 mag

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31 Maggio del 2009: la Serie A è alla sua battuta conclusiva, al “Dall’Ara” arriva un Catania già salvo, il Bologna deve vincere. E lo fa: Mingazzini, Terzi, il gol del mezzo spavento di Morimoto degli ospiti e il definitivo 3 a 1 a firma Marco Di Vaio, 24 reti quell’anno a dimostrazione che il Bologna i bomber li ha avuti, un tempo. Il Torino, agganciato all’ultimo minuto la domenica precedente, è in B. Il Bologna, che è passato da Arrigoni a Mihajlovic e da questo a Papadopulo, è salvo.

9 Maggio 2010: penultima di campionato, il Bologna ha 5 punti di vantaggio sull’Atalanta, dovrebbe suicidarsi. Affronta ancora il Catania, ancora in casa sua. Basta un pareggio, e un pareggio arriva. 1 a 1, Di Vaio e Maxi Lopez: significa salvezza, ancora una volta con i rosso-azzurri etnei di mezzo.

11 Maggio 2014: penultima di campionato, arriverà il Catania, il Bologna è terz’ultimo a 29 punti, un punto dalla salvezza. Gli ospiti stavolta sono più giù, distanti tre lunghezze. Al “Dall’Ara” il Catania deve vincere per forza, se ancora vuole sperare. Il Bologna non deve perdere, anzi, dovrebbe anche cercare di vincere. Ha 3 punti in più, è vero, ma la squadra sembra assai meno in forma di quella siciliana, inspiegabilmente risucchiata in zona retrocessione nonostante tecnicamente superiore alle ultime 5-6 del campionato. Stavolta non finirà a tarallucci e vino, stavolta sarà una battaglia vera: in A “ne rimarrà soltanto uno”. Oppure nessuno.
Un pari e sei giù, è Serie B. Sconfitta idem. Una vittoria e ancora puoi sperare. Stavolta Bologna e Catania giocano per la propria sopravvivenza.

Corsi e ricorsi storici. 

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