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RS-STADIO: Ballardini: Bologna, stasera vale tutto – 26 Apr
L’articolo di Stadio odierno comincia con enunciare le ragioni di Davide Ballardini nella conferenza stampa prepartita di ieri. Ha ragione Ballardini quando dice che il Bologna oggi dovrà essere solo una cosa, «straordinario» , dice, fuori da un ordinario che è diventato tristo a forza di essere triste, con pochissimi gol, un flaccidume di Serie B. Ha ragione quando fa l’eroe romantico, e darebbe pure una lacrimuccia pur di far«godere i tifosi, che quando li vedo lì, tutti schierati per tifarci, mi viene rabbia perché di gioie gliene abbiamo date veramente poche».
Il Bologna deve cominciare da stasera, il Bologna, magari battendo la Fiorentina che ha già l’Europa in tasca e poco altro da chiedere a questo campionato.
In tasca il Bologna invece ha poco, che invece si apprestano a vivere questo mini-torneo, come dice il loro l’allenatore, «quattro partite fondamentali, per non retrocedere, e le prime due si salveranno. E comunque, ragazzi, c’è anche chi sta peggio di noi».
Sì, qualcuno peggio del Bologna c’è, e sta dietro, e per fortuna. Poi c’è il Sassuolo che sta a pari, ed è sui neroverdi che bisognerà fare la corsa. Troppo in là questo discorso per Ballardini, che non sa se quella di stasera è la partita più importante da quando allena il Bologna «ma certamente sarà molto, molto, molto importante». Tre volte importante, e meno male che «la sensazione è che la squadra sta bene, dal punto di vista sia fisico sia mentale. Abbiamo lavorato bene, con voglia e grinta, tutti quanti si sono allenati con il massimo impegno». Ma visto che al peggio non c’è mai fine, i rossoblù, in campo alle 18, avranno un piccolo svantaggio. «Non va bene – mette il punto Ballardini -, dovremmo giocare tutti allo stesso orario. Ma ci sono interessi che vanno oltre, e io non conto un tubo».
Non ci sarà Perez, che ha un problema ai flessori. Ci saranno Krhin e Kone, che stanno bene. Non mancherà Natali. E Bianchi, uno che avrebbe voluto contribuire alla causa dei gol perduti ma non ci è (quasi) mai riuscito. «Non lo abbiamo mai messo nelle condizioni migliori, ma l’impegno da parte sua non è mai mancato. Sono poche le squadre che giocano con le ali per un centravanti con quelle caratteristiche. La qualità del gioco non è sempre stata soddisfacente, ma questo non riguarda solo lui».
Ballardini, pr esperienza, è dunque il primo a credere nei miracoli a data di scadenza, e oggi contro la Viola andrà a caccia dei tre punti per dimostrare che i miracoli esistono. Se non altro per tentare di regalare ai tifosi una soddisfazione: «Quando entro in campo e vedo la curva – dice Ballardini – vorrei darle una soddisfazione con tutto il cuore. Vorrei che i tifosi godessero». Al resto si penserà dopo. Anche al fatto che Guaraldi dovrebbe riconfermarlo in caso di salvezza, mentre sui giocatori c’è una mannaia peggio che gli ugonotti. «E’ tutto così lontano che adesso non ha senso parlarne. La nostra unica preoccupazione è la Fiorentina». Non ci sarà il ritorno di Pepito Rossi (spera nella Coppa Italia), la speranza azzurra cresciuta negli States e che Ballardini ha cullato quando stava a Parma, nelle giovanili. Ma quel che importa arriva oggi al Dall’Ara e, ha ragione Ballardini,«dovremo essere straordinari se vogliamo conquistarci la salvezza».
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