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RS – STADIO: Cacia e il Gps del gol – 09 mar

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Al suo fianco Lopez ha provato ben quattro giocatori: Acquafresca, Improta, Mancosu e Sansone. Ma il punto fermo dell’attacco del Bologna è sempre lui, Daniele Cacia, bomber “di categoria”, come si usava una volta chiamare chi magari in massima serie non ha avuto la giusta occasione, ma in quelle minori si è sempre fatto rispettare. Scollinati un paio di mesi fa i 100 gol in categoria, con la doppietta di Varese l’attaccante rossoblù ha raggiunto i 10 gol stagionali, doppia cifra che è ormai l’obbiettivo minimo per lui: nelle ultime quattro stagioni si è sempre attestato oltre le 10 reti, con il top raggiunto due anni fa al Verona. 24 reti, un obbiettivo lontano ma avvicinabile, a patto che in lui si risvegli quello che “Stadio” oggi in edicola chiama “il Gps del gol”, quell’istinto inspiegabile che porta i grandi bomber ad essere nel posto giusto al momento giusto. Cacia in questa stagione è andato a sprazzi, alternando momenti letali a lunghe pause senz’altro dovute sia al suo modo di giocare – teso al gol, che tende però ad avere momenti di vuoto – sia ad una preparazione estiva svolta malamente visto l’anno di semi-inattività passato in A come riserva di Luca Toni e poi la firma tardiva in un Bologna che era una sorta di Armata Brancaleone a cui si chiedeva comunque la Serie A. Cacia, uomo di mondo, lo sa meglio di molti altri, così come sa il lavoro importante che ha svolto mister Lopez, e sarà un caso ma torna al gol ogni volta che la panchina del tecnico scricchiola: era successo a Lanciano, è ricapitato a Varese. In mezzo cinque vittorie in trasferta e più di una difficoltà in casa, ma il Bologna adesso è determinato a invertire anche questa tendenza. E se Cacia accende il Gps…

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