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RS – STADIO: Parla Paramatti: “Bologna, per salvarsi serve la ‘Cooperativa del gol’ – 21 mar

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Sul momento no di un Bologna che fatica a trovare la rete si esprime, sulle pagine di “Stadio”, un grande ex: Michele Paramatti, più di 150 presenze in maglia rossoblù e capace di raggiungere anche la Juventus passati i trent’anni.
Più di 150 presenze in campionato, come dicevamo, condite dalla bellezza di 15 reti, un bottino ragguardevole per uno che alla fine era un difensore.
Per lui il Bologna deve cercare i gol “in tutta la squadra: magari Natali, oppure Antonsson, con un incursione in area. O Mantovani, sfruttando una punizione. Purtroppo un attaccante da doppia cifra in rosa non lo abbiamo, sono finiti i tempi di Signori, Di Vaio o Gilardino.”
Eppure si può segnare anche senza attaccanti dal gol facile: “Un giorno Ulivieri inventò la cooperativa del gol. A lui, che è sempre stato di sinistra, piaceva l’idea della cooperativa. E funzionava.” Oggi la situazione è diversa, ma per Paramatti è questione di atteggiamento: “Ha ragione Natali, ci vuole un pizzico di spregiudicatezza, di coraggio, in più. La squadra con Ballardini ha sembrato avere una reazione all’inizio, ma è stata solo nervosa. Serve qualcosa di più per salvarsi.”

Come nella stagione 2002-03, quando un Bologna che l’anno prima aveva sfiorato la qualificazione in Champions League ottenne la salvezza a pochissime giornate dalla fine vincendo a Parma. Il gol-salvezza lo segnò proprio lui, Michele Paramatti: un difensore con il vizio del gol che adesso cerca di indicare la strada ai rossoblù.
“Ripeto: Natali, Antonsson, Mantovani, Cherubin. Tocca a voi.”

Oggi Michele Paramatti si occupa degli affari di famiglia, lontano dal calcio. Tuttavia c’è ancora la possibilità di vedere un Paramatti nelle figurine Panini: il figlio Lorenzo, classe 1995, gioca – e bene – nelle giovanili dell’Inter. E’ un difensore pure lui, e questa estate troverà la sua prima squadra da professionista, iniziando una carriera che magari – corsi e ricorsi storici – potrebbe portarlo anche sotto le Due Torri. A rinverdire le gesta di papà, autentica icona di un Bologna che i tifosi ancora ricordano con nostalgia.

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