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RS-STADIO: Piaccia o non piaccia tocca a López – 13 apr

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Che la dirigenza non sia più così convinta che sia Diego López l’allenatore di un futuro che dal Canada a qui vogliono ambizioso è fuori discussione. La recente striscia di risultati, che ha visto il Bologna collezionare appena un terzo dei punti disponibili nelle ultime 8 gare (10 su 30, media da play-out) ha fatto capire a tutti che l’uruguaiano ha perso quel tocco magico che gli aveva permesso, quando paradossalmente doveva essere più difficile, di issare la squadra ad un secondo posto forse anche insperato. Il fatto è che – non si sa bene come o perché – dopo un mercato di gennaio che ha indiscutibilmente rinforzato la squadra ecco che il Bologna ha frenato. E la dirigenza, che già forse avrebbe voluto un nome più forte ed esperto ma che non ha cambiato niente per non turbare certi equilibri, adesso si ritrova nella situazione in cui vorrebbe agire ma non può.

Non può perché a questo punto del campionato, salvo incredibili terremoti in classifica, López è l’allenatore del Bologna e cambiare presenterebbe davvero troppi rischi: Delneri, Colomba, Colucci? Dovranno aspettare, perché nella stanza dei bottoni rossoblù hanno capito che a questo punto è López e solo López colui che di questa squadra conosce difetti e virtù, e López e solo López  è l’uomo che può trovare un equilibrio accettabile per concludere il campionato nel migliore dei modi. Naturalmente questo significa essere promossi.

E poi? Difficile ipotizzare che pure in caso di A l’uruguaiano possa rimanere. Le gare di questi giorni hanno fatto emergere molti limiti: se a Carpi il risultato per quanto giusto era parso esageratamente severo nei confronti dei rossoblù, a Brescia è andata persino di lusso vista la prestazione a dir poco scialba messa in campo. Per restare anche la prossima stagione l’uruguaiano dovrebbe mettere in mostra una prestazione convincente dietro l’altra, vincerle in pratica tutte. E naturalmente agguantare la A. Allora, forse… 

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