Bologna FC
RS-STADIO: Riscatto Bologna – 30 set
È un Bologna di riscattati, quello che in questo momento punta ad un ritorno in Serie A. Un Bologna “delle rivincite”, come titola oggi “Stadio”, sottolineando come siano in tanti, in questa squadra, a inseguire un riscatto, un ritorno, una definitiva affermazione. Un rilancio insomma, favorito dal lavoro di Filippo Fusco, che in sede di calciomercato, con la ‘spending review’ imperante, ha dovuto per forza di cose scommettere puntando poco.
Non ha scommesso a caso però: ogni scelta è figlia di un’autentica riflessione e di una serena valutazione. Come nel caso di Diego Lopez, spuntato fuori quando Zeman è sfumato e allenatore giovane, reduce da un esonero e che doveva dimostrare di essere qualcuno fuori da Cagliari, sua seconda patria.
Bene, Lopez ha conquistato il gruppo con la serietà e con la dedizione, lo ha fatto grazie ad un carisma innato e ad un ottima capacità di fare gruppo. I risultati sono stati quel che sono stati, soprattutto all’inizio, ma il tecnico è sembrato tenere sempre bene in mano la situazione.
Altro beneficiario del riscatto-Bologna è Francelino Matuzalem, in Italia da una vita ma mai sceso in B prima d’ora. Lo ha fatto quest’anno perché il Bologna è il Bologna, certo, ma anche perché reduce da un grave infortunio a 34 anni. Ci voleva coraggio per scommettere sul suo recupero, Fusco lo ha fatto e ora Bologna ne gode i frutti. Non è un caso che, cresciuto Matuzalem, sia cresciuto tutto il Bologna.
E Casarini? Tra prestiti vari sembrava aver perso per sempre l’occasione di imporsi nella sua città, confermando il detto “Nemo propheta in patria”. Invece dopo una bella stagione a Lanciano eccolo prendersi un posto a centrocampo grazie a corsa, dinamismo e grinta. Il suo contratto scade il prossimo giugno, ma è una storia, quella tra Casarini e il “suo” Bologna, che potrebbe continuare.
Bologna come un salvagente, che aiuta a riemergere. Come Matuzalem, Casarini, come Daniele Cacia, che a Verona era diventato uno qualunque e forse anche di meno, quando appena l’anno prima aveva trascinato la squadra in A a suon di gol. Come Acquafresca, che si era perso e che nessuno aveva però seriamente provato a recuperare: adesso si sente un giocatore, e potrebbe tornare al suo livello. Come il Bologna delle rivincite, si spera.
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