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RS-STADIO: Vittorio Scantamburlo: “Ho scoperto Del Piero, vi racconto Rossettini” – 22 giu

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Negli ultimi giorni gli addetti ai lavori hanno ricominciato a parlare di lui: il merito è di Alberto Facchinetti (lo abbiamo ospitato tempo fa anche qui su 1000cuorirossoblu.it NdR) che per “Edizioni inContropiede” ha raccontato la sua vita nel libro “Ho scoperto Del Piero”, uscito recentemente. “Lui” è Vittorio Scantamburlo, ha 85 anni ed è noto appunto per avere scoperto Del Piero, uno dei migliori calciatori italiani di sempre. “La partita si giocava sul campo del San Vendemiano, tra quelli di casa e l’Orsago. Era il 10 novembre. L’anno l’87. Che fosse un giocatore di talento si era capito subito.” Un campione, ma non solo: una grande persona. “Ma poi c’è tutto il resto. Mi sono tenuto l’articolo in cui dice: ‘La mia maglia non va ritirata, che diventi il sogno di altri bambini’. Fa capire tante cose.”Alex e non solo: Scantamburlo, veneto dall’aria e dal tono saggio, ha scoperto anche due giocatori del Bologna, uno qui da gennaio e l’altro che arriverà oggi. Sono Daniele Gastaldello e Luca Rossettini, ed è per questo che “STADIO” alla fine è andato a cercarlo. “Daniele giovava nel Reschigliano, una piccola frazione di Campodarsego. Non fu facile prenderlo, c’erano state molte incomprensioni tra le società della zona. Dopo ce l’abbiamo fatta, per fortuna. A Daniele tenevo molto, era un giocatore con qualità incredibili. Il primo a presentarsi agli allenamenti già da bambino.” E su Rossettini che ci racconta? “Io l’ho scoperto che aveva dieci anni. Giocava in una parrocchia, con l’Arsella, un quartiere di Padova, quello limitrofo alla stazione dei treni, l’ho portato al Padova, ovviamente. Con noi ha fatto tutta la trafila, tutte le squadre. Poi a ventidue anni è finito in A con il Siena, e dopo ha fatto la sua strada.” Una bella vita quella di Vittorio Scantamburlo, quella che viene raccontata nel libro: una vita dove le soddisfazioni migliori non sono materiali. Del Piero lo ha riconosciuto come il suo scopritore, Rossettini lo salutò come “il mitico Vittorio”. E mica è finita qui: “Ho scoperto anche Perrone, che poi ha giocato in Uefa con l’Atalanta. Andrea Seno, Sartor… Tanti. In tutto sono più di settanta.” Tutti figli suoi, in parte. Due di questi, adesso, saranno nel Bologna. Grazie, Vittorio.

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