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Bologna

La Stanza di Albert – Lo striscione dimenticato

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Damiano Fiorentini/1000cuorirossoblu.it


“Lo squadrone che tremare il mondo fa” è il segno di continuità di una Grande Storia. I ragazzi della curva che negli anni d’oro non erano nemmeno nati, riprendono la frase dei loro padri, che a loro volta la ricordavano dai propri padri che la coniarono negli anni Trenta. A questo punto il passato non esiste più, esiste il legame con una bellissima storia che non avrà mai fine, esiste la passione che ritrova i ricordi smarriti per strada, sepolti sotto cumuli di polvere, con la certezza che prima o poi sarebbe arrivato il momento di una bella lucidata. È forse lo striscione più bello comparso in curva negli ultimi anni, rappresenta l’identità cittadina, l’essere bolognesi fino al midollo, è un vivido ricordo che sa di riunioni seduti al tavolo della sala per il pranzo della domenica, con la fretta di finire tutto in tempo prima che il 43 lo lasciasse a piedi per le lunghe camminate lungo Andrea Costa quasi in corteo, con gli amici fidati che non lo lasciavano mai solo. E io presente, che vista l’età, mi chiedevo cosa mai potesse generare in mio padre una tale passione, perché in fondo era solo un calcio ad un pallone. Lo capii anni dopo, quando mi ritrovai sugli stessi gradoni, respirando la stessa aria, e a quel punto ripercorsi lo stesso vissuto dei tifosi nei pomeriggi assolati di inizio primavera sotto la Torre di Maratona, simbolo di una squadra incrollabile, che faceva veramente tremare le altre…

Tenetelo ben alto, perché non è facile toglierselo dalla testa, sia per la sua eufonia e sia per il significato che oggi trascende ogni generazione e accomuna un unico ricordo.

Adesso tocca a voi portarlo avanti, la mia generazione ci è riuscita solo in parte cullandosi sui ricordi e le storie che gli hanno raccontato; spero solo che voi possiate penare meno, spero che viviate ben altre soddisfazioni, perché se per arrivare in alto bisogna soffrire, noi ne sappiamo qualcosa. Oggi c’e una bellissima realtà, godiamocela fino in fondo, sarà un privilegio poterla raccontare; “loro” vi hanno lasciato il posto, a voi l’orgoglio di occuparlo; e la Storia continua.

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