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Sandy Flash Back – Sentirsi invecchiato – 7 Feb

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Era l’aprile del 1986 e, alla maternità in Via D’Azeglio, vedevo la luce per la prima volta facendomi il mio primo pianto. Da quel giorno sono passati 30 anni ma, nonostante l’anagrafe, cerco di mantenermi attaccato alla mia giovinezza non rinnegando le cazzate con gli amici e i miei comportamenti da giovane, anzi alimentandoli, cercando qualunque modo per mantenere vivo il ragazzino che è in me e non sentire l’età avanzare.

Purtroppo però, ci son sempre alcune cose o avvenimenti che mi riportano alla realtà e mi fan ricordare del tempo che è passato e dei miei reali anni, e una di queste cose è legata al calcio… dopo 3 anni dalla mia prima volta allo stadio, io ho visto, dal vivo, esordire da titolare in serie A Cristian Abbiati… “Beh, cosa vuoi chche sia?” Direte voi, e invece dopo quel giorno, il portiere ha giocato 15 stagioni nel Milan più 3 in prestito, fino al ritiro di quest’estate… son già passati 18 anni da quel giorno!!!

Era il 24 gennaio 1999 e, al Dall’Ara, il Bologna di Carletto Mazzone affrontava il Milan di Zaccheroni in lotta scudetto con la Lazio. Per Abbiati, quella giornata rappresentò il vero inizio della sua avventura milanista, infatti, partito come terzo portiere dei rossoneri a inizio stagione, dopo i madornali errori di Lemhan ma sopratutto dopo il colpo di follia di Sebastiano Rossi, che aveva rimediato 5 giornate di squalifica per aver steso con un braccio teso alla gola il perugino Bucchi, quel giorno si ritrovò a difendere da titolare la porta della sua squadra. La prima occasione fu di Andersson che, con un tiro da fuori, mancò di poco la porta rossonera, mentre Bierhoff, pochi minuti dopo, prima mancò clamorosamente il gol da pochi passi, poi si vide annullare un gol di testa per fuorigioco. A passare in vantaggio fu il Bologna con un gol di Signori su punizione al quattordicesimo minuto, mentre al ventesimo fu Guly a ristabilire la parità con un tiro da posizione defilata nel momento in cui i felsinei si trovavano in dieci a causa di un infortunio accorso a Tarantino. I rossoblu tornarono in avanti trascinati da un Signori veramente scatenato che, prima andò vicino al gol in due occasioni, poi al quarantacinquesimo segnò il gol del 2 a 1 con una fantastica girata al volo da fuori area.

Nel secondo tempo fu di nuovo il Bologna ad andare vicino al gol con Fontolan, capitano in quella partita, che solo dentro l’area tirò sul fondo, poi con Andersson che, liberato in mezzo all’area da Signori, in girata al volò calciò alto. Dopo queste due occasioni fallite, furono i rossoneri a trovar la via del gol, pareggiando l’incontro con un tiro di Morfeo che finì alle spalle di Antonioli a causa della sfortunata deviazione di Magoni nell’ultima sua partita in rossoblu, dato che il giorno dopo sarebbe passato al Napoli in serie B.

Il pareggio diede nuovo coraggio e nuova forza al Milan che non passò in vantaggio solo a causa degli errori di Bierhoff e Leonardo, ma all’ottantatreesimo minuto il Bologna ebbe l’occasione più clamorosa dell’incontro, con Abbiati che salvò il risultato con una parata miracolosa su un colpo di testa di Kenneth Andersson da pochi passi.

La partita sembrava finita, senza più emozioni, si aspettava solo il triplice fischio, e invece all’ultimo minuto… Punizione dal limite per il Milan, N’Gotty tirò sulla barriera ma l’arbitro fece ribattere e, al secondo tentativo, il difensore segnò il gol vittoria rossonero!!!

In tanti anni a seguir il Bologna ho visto tantissimi giocatori di tutte le squadre, alcuni esordi, alcune meteore esplodere per una partita per poi entrar nel dimenticatoio, ma questo esordio da sempre m’è rimasto impresso, per l’impatto che ebbe un terzo portiere su una squadra portandola fino a vincere lo scudetto e perché, come v’ho detto prima, da sempre mi scandisce gli anni che passano e, se mi fermo un attimo a pensare che l’estate scorsa Abbiati s’è ritirato… beh, sono trenta (quasi trentuno) davvero allora!!!

 

(Fonte fotografica Quotidiano.net)

 

 

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