Seguici su

Bologna FC

Santi Castro si rivela: «Siamo forti come l’anno scorso» (Stadio)

Dal rapporto con la famiglia a quello con squadra e compagni. Santi Castro ha rivelato diverse cose su se stesso.

Pubblicato

il

Santiago Castro in Mallorca-Bologna
Santiago Castro in Mallorca-Bologna (© Bologna FC 1909)

Santi Castro è l’uomo del momento in casa Bologna. Ha rivelato anche una serie di aspetti che riguardano la sua sfera familiare e non poteva mancare qualche parola anche sulla stagione in corso e sull’importante crescita che sta avendo da quando è arrivato in Italia. Con il sogno albiceleste sullo sfondo.

La vicinanza dei suoi cari

Santi ha rivelato quanto sia importante la presenza di alcuni elementi della sua famiglia all’interno del percorso che sta attraversando. Un suo parente gli fa da video analyst mandandogli i filmati delle partite che gioca, così da potersi riguardare e correggere gli errori. Suo papà Dario, invece, è stato il suo primo allenatore e tutt’oggi lo riempie di consigli, sfruttando la sua esperienza in Serie B e Serie C nel campionato argentino.

Il rapporto con il padre è un qualcosa di molto speciale e la sua lontananza, a volte, si fa sentire: «Mi manca molto, ma è passato qua il 13 per il mio compleanno e sarà a Liverpool». Il padre è pronto a scatenarsi in caso di gol ad Anfield: «Mi ha detto che non sa cosa potrebbe fare. Gli ho risposto che per ora penso solo all’Atalanta».

Però l’idea di giocare la Champions League gli mette un po’ i brividi: «Sappiamo che è speciale, mentre sentivo la musichetta dal campo ho pensato al mio percorso e mi sono venuti i brividi».

Sulla squadra e sul suo momento di forma

Nel corso dell’estate sono cambiate tante cose nel Bologna, sia l’allenatore che diversi giocatori. Dal punto di vista della qualità però, Castro non ha notato grosse differenze: «Per me siamo uguali. Siamo una famiglia. L’unica differenza è che gli avversari ci affrontano in modo diverso». Da entrambi i mister che ha avuto, ha tratto un importante insegnamento: «Ora gioco molto di più per la squadra. Sono un giocatore che può fare gol e assist, posso anche recuperare palloni».

I primi suggerimenti di Italiano sono arrivati proprio per lui: «Ha detto che se gioca bene l’attaccante, allora lo farà anche il resto della squadra. Lui ha già lavorato anche con Vlahovic e Beltran, lo ascolto molto». Anche sul tipo di gioco richiesto, Santi non ha notato cambiamenti radicali: «L’idea di voler tenere il possesso è la stessa dell’anno scorso, anche se adesso giochiamo più in perticale. Molto dipende anche dagli avversari».

Intanto il numero 9 del Bologna, dopo un inizio complicato, sembra essersi calato nella parte. Per lui due gol nelle ultime due trasferte: «Sì, ho fatto due gol, ma devo continuare a fare di più – molto bello quello contro il Monza – ma non so se è il migliore, con il Velez ne avevo fatti due bellissimi». Quanti gol potrà fare Santi in questa stagione? «Non ci penso tanto, fissarmi un obbiettivo potrebbe non farmi bene. Io so che se lavorerò bene i gol arriveranno».

Il rapporto di Santi con i compagni e i suoi idoli

In questa stagione, Castro ha ereditato la maglia che l’anno scorso era di Joshua Zirkzee. Tra i due c’è un rapporto di immensa stima reciproca: «Ho cercato di imparare da lui mentre era qua. Mi ha scritto il giorno del mio compleanno dicendomi cose importanti. Questa maglia è una bella responsabilità». Santi ascolta molto anche i consigli dei suoi attuali compagni di squadra, in particolare i più esperti: «Li ascolto tutti: Lollo De Silvestri, Remo Freuler e Riccardo Orsolini».

Tutti giocatori con più esperienza di me». Lui, Iling e Fabbian. Gli ultimi gol del Bologna sono arrivati tutti da ragazzi giovanissimi: «Molto importante per la squadra, possiamo essere una bella immagine per il Bologna». Con alcuni di loro, l’intesa sta crescendo molto ultimamente: «Con Fabbian e Urbanski stiamo facendo sempre meglio, spero che diventeremo quello che erano Zirkzee e Ferguson».

Due dei giocatori che ammira maggiormente giocano in Serie A: «Lautaro? Mi piace molto. Lui è capitano di una delle più grandi squadre al mondo, l’ho anche conosciuto personalmente. Stessa cosa Retegui, gran giocatore», ma il suo più grade idolo è solo uno e non poteva essere altrimenti: «Messi, lo seguo fin da quando sono un bambino».

Il rapporto di Santi con il Bologna e le prospettive future

L’attaccante dei rossoblù ha ricevuto un piccolo dispiacere dalla società quest’estate. La sua ambizione era infatti quella di partecipare, ma il permesso gli era stato negato. Proprio da quel momento però, nella sua testa qualcosa è cambiato: «Mi sono detto “ok, ora tutto sul Bologna”. E quel lavoro in ritiro è stato fondamentale».

Intanto Santi ha deciso di portare per sempre con sé un importante simbolo dello stadio Dall’Ara, la Torre di Maratona: «Voglio raccontare la storia sulla mia pelle. Ho una ventina di tatuaggi e tra poco ne aggiungerò uno del Velez». Il suo sogno è quello di poter partecipare ai mondiali 2026 con la sua Argentina. E se proprio dovesse scegliere…«Preferisco un gol con l’albiceleste che contro il Liverpool».

Fonte: Stadio

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *