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La sassata di Riccardo Orsolini – Il gol del weekend

Torna la rubrica con cui ‘rivediamo’ la giocata più bella del weekend: questa volta non poteva che toccare al magico sinistro di Orsolini

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Riccardo Orsolini dopo il gol al Friburgo (@Bologna FC)
Riccardo Orsolini dopo il gol al Friburgo (@Bologna FC)

Un’altra prodezza. Ancora una volta porta la solita firma: l’epilogo comune in 5 delle prime 7 giornate di campionato. E 5 sono anche i gol, con cui Riccardo Orsolini diventa l’attuale capocannoniere della Serie A. Oltre a questo, 1 rete in 2 partite di Europa League e l’assist vincente, per il momentaneo 0-2 in terra estone, con la nazionale italiana. Trascinatore concreto: a Cagliari entra dalla panchina e fa centro, chiudendo virtualmente prima e definitivamente poi, la pratica all’Unipol Domus. Quel sinistro che a volte scappa per l’eccessiva foga è capace di disegnare traiettorie straordinarie. In Sardegna il tiro di Orsolini è stato di capitale importanza: per motivi simbolico estetici e di risultato. La maturità calcistica non è più una novità: quello che però colpisce, è il timore che incute negli avversari ogni volta che tocca il pallone. Una dote sviluppata lo scorso anno. L’esterno destro marchigiano può puntare l’avversario lungo la fascia, accentrarsi, crossare, tirare da qualsiasi posizione.

Il gol

Pochi minuti prima della rete, l’esterno rossoblù aveva fatto le prove generali, da posizione ravvicinata e defilata, costruendosi lo spazio per il tiro ma scivolando nel momento più bello. Benjamín Domínguez lavora la palla, la pulisce circumnavigando un avversario, e scarica ad Orsolini che accorre sulla fascia destra. La difesa del Cagliari è troppo schiacciata, lontana dal numero 7: Obert segue la sovrapposizione di Holm ed è tagliato fuori; Luperto cerca di uscire dalla linea per contrastare ‘Orso’, ma è troppo tardi. L’esterno bolognese, dopo aver ricevuto il pallone, ci mette meno di 5 secondi a disegnare la perla con cui regala il doppio vantaggio ai rossoblù. Prima punta Obert spostandosi verso il centro del campo, poi lascia partire una saetta che si spegne alle spalle dell’incolpevole Caprile.

Reazione

Orsolini deforma il pallone per la potenza con cui lo colpisce: la sfera supera Luperto piegandosi su un lato. Il resto è celebre: la ormai nota esultanza – il ‘toc-toc’ – e la corsa verso la panchina, festeggiando con mister Italiano, il suo staff ed il gruppo, la splendida realizzazione. L’affinità gioiosa della squadra, lascia spazio a fine partita, alla consapevolezza: dopo un avvio titubante, il Bologna si trova al quinto posto in solitaria, staccato di sole due lunghezze dal terzetto composto da Inter, Napoli e Roma. A rivedere i fasti del (recente) passato mentre si percorre il presente. Insieme ad un giocatore che, senza ombra di dubbio, prende in mano la squadra nei momenti più complicati. Con un atleta che, a prescindere dalla condizione fisica, è l’anima tecnica ed euforica di questa grande squadra. Con il sorriso di Orsolini, uomo in più e calciatore incredibile, in grado di provocare gli umori del Bologna e di Bologna. E di farlo vincere, come ieri, oggi.

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