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Sliding doors – Ad un passo dalla Champions

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«Ah, quel 5 maggio». Furono queste le parole, cariche di amarezza e rammarico, che mister Francesco Guidolin, qualche anno dopo l’accaduto, pronunciò nel ricordare la sua esperienza alla guida dei rossoblù.

Ma cosa sarebbe accaduto se il Bologna avesse vinto contro il Brescia in quel fatidico 5 maggio?

Dal paradiso all’inferno è un attimo. Potrebbe essere questa la frase giusta per riassumere l’intera stagione 2001/2002 per alcune squadre di Serie A.

Quell’annata calcistica si ricorda prevalentemente per la clamorosa sconfitta, all’ultima giornata, dell’Inter di Ronaldo contro la Lazio che consegnò lo scudetto nelle mani della Juventus. Ma quello stesso giorno un altro dramma sportivo, che pochi ricordano se non i diretti interessati, andò in atto e a farne le spese fu il Bologna.

Ed è qui che comincia la nostra storia. In quel lontano 5 maggio 2002, trentaquattresima giornata di campionato. L’ultimo turno si disputava in contemporanea, nulla era stato ancora definito: titolo di squadra campione d’Italia, posizioni in Europa (dalla Champions League all’Intertoto) e quarta squadra a retrocedere in Serie B. Mai una stagione calcistica fu, e forse mai più sarà, così spettacolare, competitiva e incerta fino all’ultimo come in quell’anno.

Alla penultima giornata la parte alta della classifica, valida per le competizioni UEFA, recitava così: Inter 69, Juventus 68, Roma 67, Bologna e Milan 52, Chievo 51, Lazio 50. Anche per la retrocessione i giochi non erano ancora stati chiusi: Venezia, Fiorentina e Lecce erano già in Serie B, ma il Brescia con 37 punti, Verona e Piacenza con 39 e Udinese con 40 dovevano fare risultato per sperare di restare in A.

Il Bologna quel pomeriggio si apprestava ad affrontare, allo stadio Rigamonti, il Brescia. Le rondinelle erano guidate da due ex felsinei, l’allenatore Carlo Mazzone, non presente quel giorno in panchina perché squalificato, e dal fuoriclasse Roberto Baggio. I lombardi erano obbligati a vincere al fine di evitare la retrocessione. Dal canto loro i rossoblù dovevano ottenere i tre punti, e sperare in una sconfitta o pareggio del Milan, per coronare il sogno della qualificazione ai preliminari di Champions League. Nel caso in cui anche i rossoneri avessero vinto, le due squadre avrebbero terminato la stagione appaiate a quota 55 e, all’epoca, in caso di ex aequo il regolamento prevedeva lo spareggio in campo neutro e non valutava, come oggi, gli scontri diretti (allora a favore del Bologna) o la differenza reti.

Alle 15:00 in punto l’arbitro Pierluigi Collina fischiò l’inizio del match. I rossoblù scesero in campo schierandosi con Pagliuca in porta, Zaccardo, Fresi, Castellini e Brioschi in difesa, centrocampo con Brighi, Tarantino e Pecchia, Zauli dietro le due punte Signori e Cruz. Un’ottima squadra colma di talento. Il Brescia, invece, in quella stagione non riuscì mai a decollare nonostante la buona rosa a disposizione di Sor Carletto. Per tutto il primo tempo il Bologna, pur trovandosi di fronte un avversario determinato al massimo, creò le occasioni più pericolose, senza riuscire a segnare il gol del vantaggio. La prima frazione di gioco si chiuse sullo 0-0 ma in pochi speravano, vista la netta superiorità degli emiliani, nella salvezza dei biancazzurri.

La ripresa, invece, partorì un Brescia più agguerrito che mai e al 48’ passò in vantaggio con Jonathan Bachini. Il Bologna fece fatica a riprendersi e nel quarto d’ora finale, prima con il classico gol dell’ex di Baggio poi con Luca Toni, le rondinelle segnarono le altre due reti che ne determinarono la permanenza nel massimo campionato italiano. Finì la partita. Brescia-Bologna, 3-0.

I felsinei improvvisamente si ritrovarono catapultati al settimo posto in classifica. In un attimo si passò dal sogno Champions a dover disputare, e cercare di vincere, l’Intertoto (perso poi in finale) per qualificarsi in Coppa UEFA.

La partita del 5 maggio 2002 fu un vero e proprio crocevia per le sorti future dei rossoblù. Da quel momento in poi il Bologna non ha mai più raggiunto risultati degni di nota, se non le due promozioni in Serie A. Chissà come sarebbe andata se quella fatidica partita contro il Brescia fosse stata vinta. Se, poi, nell’eventuale spareggio contro il Milan fosse stata ottenuta un’altra vittoria, cosa non improbabile visto che quell’anno in campionato il doppio scontro tra le due squadre terminò 0-0 all’andata e un netto 2-0 per il Bologna al Dall’Ara.

 

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