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Stadio – A Milano con un Calafiori in più: il Bologna vuole vendicare il match d’andata

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Crediti: Damiano Fiorentini - 1000 Cuori Rossoblù


Era il 22 agosto ed era la prima giornata di campionato: il Milan di Stefano Pioli si imponeva 0-2 sul Bologna di Thiago Motta, il quale avrebbe potuto contare su Riccardo Calafiori solamente una decina di giorni dopo, quando Sartori e Di Vaio avrebbero chiuso l’operazione col Basilea. Arrivato a Bologna, inizialmente, come terzino sinistro, il difensore romano classe 2002 è sempre stato schierato da centrale offrendo ottime prestazioni, tanto da attirare l’attenzione e ricevere complimenti da Luciano Spalletti, CT della Nazionale Italiana. Ora la sfida allo stesso Milan che aveva provato a bussare alla porta del club svizzero, senza successo. L’offerta presentata dal club rossonero non soddisfò gli svizzeri che preferirono invece accettare l’offerta rossoblù.

Un pronto riscatto

Dopo aver disputato un girone d’andata praticamente perfetto, Calafiori ha voglia di scrollarsi di dosso forse l’unico piccolo neo di questo inizio di stagione. La partita col Cagliari dello scorso 14 gennaio pesa sulle spalle dell’ex Basilea, colpevole sul gol di Petagna e autore di uno sfortunato autogol. Sicuramente un piccolo incidente di percorso per un giovane ragazzo di 21 anni, voglioso di riscattarsi ora alla Scala del Calcio.

Leadership e titolarità

Entrato quasi in punta di piedi nel Bologna di Motta, complice la giovane età, ha conquistato il posto da titolare nel match contro il Monza e da lì non l’ha più lasciato. Nel giro di poche settimane, Calafiori è diventato la punta di diamante del reparto difensivo rossoblù: difende egregiamente ma attacca anche con convinzione, andando a creare panico nelle difese avversarie. Ancora non ha trovato il suo primo gol con i felsinei, ma questo è un dato quasi irrilevante se si pensa ad altre statistiche: corre circa 10 km a partita, ha completato 989 passaggi con il 90% di precisione e gioca con una tranquillità e una leadership da veterano. Il valore del suo cartellino è già arrivato a 15 milioni di euro e, considerando che il Bologna ne aveva pagati 4, la prospettiva di un’eventuale plusvalenza è assai ghiotta. Ma l’abilità di Giovanni Sartori, DS rossoblù, è proprio quella di godersi e coccolarsi i propri gioielli senza avere la necessità, come era in passato, di venderli subito al primo offerente. Eventuali offerte si ascolteranno, è chiaro, ma le decisioni verranno prese solo ed esclusivamente nell’ottica di crescita del club.

Fonte: Stadio

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