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Bologna

STADIO: Cassano? No, grazie – 04 dic

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“Com’è dura la salita”. Furio Zara, sulle pagine di “STADIO” in edicola oggi, lo ripete due volte, all’inizio e alla fine di un articolo su Antonio Cassano e sul suo possibile arrivo a Bologna. Lo fa all’inizio e poi alla fine, aggiungendo anche in fondo “sempre che la si voglia prendere”. Il pezzo odierno del quotidiano è una decisa marcia indietro rispetto all’articolo riportato anche qui in rassegna stampa ieri: Cassano, molto probabilmente, non vestirà il rossoblù. Zara sottolinea almeno quattro ragioni per cui è tutt’altro che probabile la suggestione che era nata ieri, la prima delle quali è di natura economica: Cassano alla Sampdoria (con cui comunque il rapporto non è rinato) percepisce due milioni e mezzo annui, cifra fuori budget per il Bologna, che oltretutto si troverebbe (seconda ragione) a dover cambiare pure certi equilibri tattici che si stanno consolidando. Vero è che “Fantantonio” è uno di quelli con ancora bei colpi in canna, ma va sottolineato come fisicamente e pure mentalmente sia lontano da quello che sembrava rinato a Parma con Donadoni. Ed eccoci alla terza ragione, forse la più importante e ovvia, già sottolineata ieri da tanti nostri lettori: il nuovo tecnico rossoblù vorrebbe il talento di Bari Vecchia nuovamente ai suoi ordini? La risposta sembra scontata: no. Donadoni infatti è stato uno dei pochi tecnici capaci di costruire un rapporto positivo con Cassano, dandogli fiducia quando allenava la Nazionale e poi costruendo il Parma sbarcato in Europa intorno a lui. Peccato che poi, quando i ducali furono bocciati dalla UEFA e da lì cominciarono ad avere un guaio dietro l’altro, Antonio decise di abbandonare la barca mentre affondava. Scelta discutibile, non gradita da Donadoni, con cui i rapporti si logorarono fino a esplodere sui social: non risulta siano mai stati sanati e non furono ceffoni mediatici da poco. L’ultima considerazione, anche questa importante, è che l’ingaggio di Cassano rappresenterebbe una netta negazione di quanto annunciato – e fatto – fino ad ora: Saputo preferisce un giovane di talento a un vecchio campione sul viale del tramonto, per quanto con un nome di richiamo. Insomma, tirando le somme, Cassano ha 33 anni, è fuori forma, costa tanto e potrebbe pure rompere certi equilibri di spogliatoio e campo che Donadoni sta lentamente trovando. Difficile pensare che arriverà mai, quindi.

foto: Cassano e Donadoni ai tempi di Parma (Repubblica.it)

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