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STADIO: Destro stop, Bologna flop

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Una squadra che non riconosce più se stessa. Che continua ad essere falcidiata da infortuni più o meno gravi e che forse sta sfuggendo di mano a Donadoni. Un progetto che, così stando le cose, fatica a decollare: nessuno pretendeva l’Europa, ma la parte sinistra della classifica è clamorosamente lontana. Queste le notizie trattate oggi da “STADIO” e che noi vi riproponiamo nella consueta “Rassegna Stampa” di 1000 Cuori Rossoblu.

Destro stop

Se ne è accorto contro l’Udinese, ma non in campo, dopo la sostituzione. Quando Floccari è entrato in campo al suo posto, Mattia Destro ha accusato un dolore alla spalla sinistra. Una contusione, che oggi verrà esaminata dallo staff medico del Bologna e che dovrebbe permettere a Donadoni di schierare già contro l’Empoli il suo centravanti titolare, da lui paragonato ai più grandi del passato. Lo spera Destro, lo spera il tecnico, lo spera il popolo di una squadra in crisi di risultati e che sa quanto questi siano legati alla presenza in campo di Mattia Destro. Per lui 4 gol in questa stagione, tutti pesantissimi e che sembravano aver ridato luce proprio in coda a un 2016 sciagurato, segnato da infortuni e da recuperi affrettati e illusori. Destro non sarà Mandzukic, e forse ancora neanche Belotti, ma l’autore dell’articolo Furio Zara conclude dicendo che, se la sua importanza non si discute, adesso è giunto il momento di dimostrare a tutti che questo anno è alle spalle. Pronti per ripartire.

Finale fatale

Il finale di partita contro l’Udinese, capace di colpire a gara ormai conclusa con Danilo, non dovrebbe stupire chi segue il Bologna. Furio Zara, in un breve articolo, riflette sul fatto che mentre le gare sembrano concluse per i rossoblu, non lo sono per gli avversari. E il conto dei punti persi nel finale aumenta. Prima di Udine c’è stata la Lazio, il balletto tra Oikonomou e Masina in cui si è inserito Wallace, capace di guadagnarsi il rigore per il pari bianco-celeste. E prima ancora il Sassuolo: primo tempo spettacolare, calo nella ripresa, gol subito nel finale. Tutte situazioni su cui l’allenatore dovrà riflettere e che indicano una scarsa tenuta mentale: ad alti livelli si paga, eccome se si paga.

Bologna flop: si rischia di perdere un anno

Ma va così male questo Bologna? Furio Zara non ci gira intorno nell’articolo principale di “STADIO” oggi in edicola: si, va così male. E se il rischio non è retrocedere, stagnare, perdere un anno, non è certamente qualcosa che depone a favore del progetto di Saputo, Fenucci e Donadoni. Rischio concreto e che Zara affronta nello specifico, sottolineando come tante siano le cose che non funzionano in una squadra che doveva fare il salto di qualità e che invece non è mai stata così in basso. Perso Verdi il Bologna ha smesso di segnare, e ovviamente Verdi non era stato preso in estate per essere il deus ex machina. In difesa ci sono troppi terzini destri, e neanche uno sembra convincere l’allenatore, mentre i centrali non danno garanzie e a centrocampo ancora non è stato deciso chi sarà il regista. Alcuni giocatori – Destro, Oikonomou, Donsah – sembrano essersi fermati a un passo dall’affermazione, altri – Nagy, Pulgar, Krejci – sono partiti benissimo e poi calati. Insomma, in estate il mercato è stato coraggioso, ma qualcosa è stato sbagliato. Si tratta di una squadra nervosa – record di espulsioni in A – che non sembra crederci e che non ha abbastanza qualità: che sia stata sopravvalutata, questa rosa? Anche Donadoni per Zara ha le sue colpe: è lui del resto che fa la formazione, che motiva – o dovrebbe motivare – il gruppo. Anche se è arrivata all’ultimo minuto, la sconfitta di Udine è stata più che meritata, maturata contro una squadra che ha tirato molto di più (8 contro 1) e che ci ha creduto fino all’ultimo. Le prossime gare, contro Empoli e Pescara, diranno se questo Bologna vale comunque più del sedicesimo posto che occupa attualmente. Tutti, in città, attendono risposte.

foto: itasportpress.it

 

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