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STADIO: Fiducia totale in Destro. E Krafth si scopre…Thor – 01 ago

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“STADIO” in edicola oggi dedica due pagine importanti al Bologna, interessanti e ricche di riflessioni più sulla squadra che i rossoblù sono al momento piuttosto che su quello che potranno essere con gli auspicati rinforzi di mercato. Agosto, insomma, comincia in controtendenza per i giornalisti del quotidiano, che dedicano le proprie attenzioni principalmente a tre uomini della rosa che appartengono a tre generazioni diverse e che potrebbero, ognuno a suo modo, risultare determinanti nella stagione che verrà: si parla di Franco Brienza, Mattia Destro ed Emil Krafth.

Jolly Brienza

Mentre come tutti attende i colpi del mercato che verrà, Giorgio Burreddu invita i lettori a riscoprire – se mai ce ne fosse ancora bisogno – Ciccio Brienza. 38 primavere alle spalle, fresco di rinnovo, il giornalista paragona il fantasista all’usato sicuro che non delude mai, una vecchia utilitaria sempre affidabile. E del resto è indubbio che sia stato proprio Brienza l’uomo dell’estate rossoblù, il giocatore imprescindibile a cui Donadoni ha affidato le chiavi di attacco e centrocampo: lo ha fatto, il mister, per via di un sinistro fatato e per il carattere, la personalità, la voglia di riprendere i più giovani. Quasi un allenatore in campo, Brienza, perlomeno per quanto dura: non ha i 90 minuti nelle gambe, e ci mancherebbe, ma fin quando ha benzina rappresenta senza alcun dubbio un’arma in più a disposizione di Donadoni.

Sicuri che non serva una spalla a Destro?

Interessante spunto di riflessione da parte di Gianfranco Civolani, memoria storica rossoblù per il giornale e che come nel suo stile parte da lontano per un ragionamento sul Bologna attuale: sicuri che questa squadra possa affidarsi quasi esclusivamente sui gol di Mattia Destro? Al momento, infatti, il club può contare soltanto su una sicurezza in avanti, quella rappresentata dall’ex-Roma, sfortunato nell’ultima stagione ma comunque riconosciuto come bomber di razza al netto degli infortuni. Basterà? Civolani non sembra così convinto, ricordando come anche in passato il Bologna potesse puntare su buoni realizzatori a cui poi vennero affiancati altri uomini capaci di garantire le reti necessarie a buoni campionati. È il caso di Giuseppe Della Valle, a cui fu affiancato un certo Schiavio; di Cappello, che si giovò dell’apporto di Pivatelli; di Vinicio che vide esplodere al suo fianco un certo Harald Nielsen; in tempi più recenti di Marazzina e Di Vaio. E allora siamo sicuri che non serva mettere ombra a Destro? Civolani non sembra così convinto, e invita la società a pensarci e Donadoni a non impuntarsi sul 4-3-3 che non prevede l’utilizzo di due bomber puri. La società raccoglierà il suggerimento?

Fiducia in Destro

La società sembra rispondere ai dubbi di Civolani. Furio Zara, inviato a Kitzbuhel, raccoglie le parole del DS Bigon, una constatazione che in società c’è la massima fiducia in Mattia Destro, un bomber che “nessuna società della nostra fascia può vantare”. Parole importanti, che significano molto. Principalmente che il budget previsto – e quello è, sempre a sentire il DS – sarà utilizzato per rinforzare la squadra nelle aree dove è sentita la necessità forte, impellente. Il centrocampo, dunque, quello più di un attacco dove il club ha fatto le sue valutazioni e sembra sentirsi a posto così o quasi. Arriverà una punta, ma sarà un’operazione minore, un giocatore che non metterà in ombra Mattia. I soldi verranno investiti altrove, ed ecco dunque una breve riflessione sul mercato: con Diawara vicino al Napoli – si sbloccherà quando Valdifiori passerà al Torino – gli sforzi andranno su un centrocampista di qualità ed esperienza. Che potrebbe non essere Dzemaili, per il cui cartellino il Bologna non intende spendere soldi e che già rappresenterebbe un importante investimento in termini di ingaggio. Lo svizzero non ha convinto il Galatasaray a lasciarlo partire, ed ecco dunque che torna a rianimarsi la pista che porta ad Acquah. Il Napoli avrebbe offerto il giovane Dezi nella trattativa legata a Diawara, ma il Bologna cerca piedi più esperti e sicuri.

Krafth come Thor

Infine Zara raccoglie anche le parole di Emil Krafth, terzino destro svedese che potrebbe rappresentare un vero e proprio nuovo acquisto per il Bologna dopo un anno passato in infermeria. Adesso che è guarito Krafth ha fretta di imporsi: si ispira a Dani Alves e Alaba, il meglio che c’è in circolazione, e il meglio vuole diventare. Lo annunciò la scorsa estate, dicendo che intendeva diventare uno dei migliori nel ruolo in tutta la A, lo ribadisce adesso: l’obbiettivo non è cambiato, e potrà essere raggiunto solo lavorando, sgobbando, come in questi giorni austriaci. I compagni lo chiamano Thor, come il dio-supereroe protagonista di film e fumetti, un soprannome che gli ha dato il suo ideale contraltare sulla fascia opposta, Adam Masina. E come Thor il giovane Emil cercherà di prendersi il futuro con forza e tenacia.

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