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STADIO – Il punto del Civ – 5 Mar

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L’impresa è titanica: la Lazio ha oltre venti punti di vantaggio sul Bologna (oltretutto abbastanza rimaneggiato negli interpreti), con Donadoni alla continua ricerca di una quadra sempre più difficile da trovare. L’obiettivo minimo è trovare il “sotterfugio” per agguantare un pareggino, che in virtù dei tempi di vacche magre in casa rossoblù diventerebbe automaticamente un pareggione terapeutico. Ma come? Per iniziare potremmo riportare alla luce l’errore dell’arbitro e dell’assistente, che all’andata hanno fortemente penalizzato il Bologna. Aggiungiamoci anche un reparto difensivo raffazzonato che dovrà fronteggiare giocatori del calibro di Immobile, Keita ed Anderson. La chiave della partita può essere non tanto quella di entrare in campo spavaldi, ma giocando una partita intelligente, tirando in porta e chissà mai che un po’ di “fattore C” non aiuti i rossoblù ad insaccare almeno un goal. Inoltre Saputo vorrebbe vincolare Donadoni “in aeternum” al Bologna, con una squadra che difficilmente migliorerà lo score del campionato passato e che difficilmente potrà essere incolpata per quanto svolto, poiché hanno agito secondo quello che hanno in testa. E quando leggo riferimenti alle aree dei Prati di Caprara ho un forte sussulto, poiché in quei pratoni della vecchia Piazza d’Armi ha giocato il primissimo Bologna con lo spagnolo Antonio Bernabeu (fratello del grande Santiago), che da giovane studiava al collegio di Spagna. Lì gioco anche il grande genio di Pier Paolo Pasolini come ala destra e pure io tirai i miei primi calci ad un pallone, “si parva licet, componere magnis” cioè se possiamo raffrontare le grandi cose alle minime.

 

(Fonte: Stadio; articolo di Gianfranco Civolani)

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