Seguici su

Bologna FC

Super Coppa Inter-Bologna 2 a 3 (d.c.r.) – Chivu:«I calci di rigore è una cosa che non si può allenare»

Pubblicato

il

Christian Chivu, allenatore dell'Inter
Christian Chivu, allenatore dell'Inter

Chivu le chiedo qual è il rimpianto maggiore in questa in questa serata, forse non averla chiusa nei tempi regolamentari, non aver trovato la lucidità poi i calci di rigore per poterli calciare un po’ meglio.  Cos’è che non le è piaciuto molto?

A me basta il coraggio, la personalità di alzare il braccio e dire io io vado a batterlo perché poi si sa. È una cosa che non si può allenare, è una cosa che l’emozione è quello che ti dà un calcio di rigore durante un allenamento, durante la settimana è difficile da esercitare. Però mi prendo la il coraggio e la personalità di questi campioni che oggi hanno fatto una gran gara, soprattutto nel secondo tempo dove hanno messo molta qualità, hanno messo anche intensità, hanno messo cose che voglio vedere sempre dalla mia squadra”.

Domanda: Ci sono stati episodi in questa in questa partita che magari ho visto anche un po’ di tensione in panchina, qualcosa non vi è piaciuto in particolare, i due calci di rigore, il metro arbitrale, che cosa che cosa non avete gradito?

Ma non parlo  degli arbitri, non parlo delle loro decisioni, intanto hanno la VAR, hanno la possibilità di rivedere cose, io parlo di quello che è la prestazione, parlo del mio gruppo, mi preoccupo di quello che che dobbiamo fare, di quello che dobbiamo imparare, di come crescere di come migliorare perché un allenatore deve fare questo, poi nel bene e nel male si va avanti sempre a testa alta perché bisogna imparare anche che si può sbagliare come noi sbagliamo, si può sbagliare da tutte le parti, quindi non non ho niente da da da rimpiangere, non ho niente da recriminare a qualcuno e niente, si va avanti”.

Siete partiti molto forte, avete trovato subito il gol; dopo il Bologna faceva questa pressione molto alta su di voi e magari lì un pochino imprecisi in uscita. Qual è stata la più grande difficoltà oggi che avete trovato?

Ma subito dopo il gol credo che la pressione che loro ci hanno messo, abbiamo avuto difficoltà nel trovare le vie di uscita. Ci siamo appoggiati a volte alle punte, ma da sotto è arrivato poco, abbiamo attaccato poco la profondità, magari col terzo uomo, cose che abbiamo fatto meglio nel secondo tempo perché abbiamo preso il dominio del calcio del campo, siamo riusciti a a a giocare molto di più nella loro metà campo, a metterli in difficoltà, a creare qualche situazione. Purtroppo il calcio è così, se non fai gol, se non riesci a a concludere  quelle che sono le situazioni che ti crei, si arriva ai calci di rigori”.

 È chiaro che dicevamo prima dopo è facile, no? Allora, Chivu, abbiamo visto l’Inter senza Lautaro all’inizio, ci siamo un po’ sorpresi. È chiaro che quando entra Lautaro l’Inter sale di tono, ma perché è un campione. E qual era la sua strategia? Cioè perché farlo entrare magari dopo, eventualmente tenerlo più fresco fosse andato in finale? Come mai la scelta di Lautaro in panchina di inizio.

No, io non mi permetto di pensare alla finale, non mi permette di pensare alla prossima partita. Io penso che era l’ottava partita in 20 e passa giorni, mi prendo che lui le ha giocate tutte. Ha anche lui bisogno di riposo, perché a noi ci aspetta un gennaio pieno di impegni, giocare ogni tre giorni, partite importanti, partite dove hai bisogno di energia, dove hai bisogno di gamba, dove devi essere al 100% stare in salute. In questo momento non ci possiamo permettere di perdere giocatori per strada, la stessa vale per Akanji, la stessa cosa vale anche per Calhanoglu.  Gli impegni sono tanti, non è una lamentela.  E la gestione di un gruppo che comunque durante questi 6 mesi ha sempre dimostrato, a prescindere dalle scelte che sono state fatte, che ha l’altezza di di tutte le competizioni a quali ha partecipato”.

Chivu io ti volevo fare i complimenti per il coraggio di aver rimesso Martinez.   Lo hai  rimesso in una partita così importante perché secondo me un portiere come lui che ha qualità è meglio che lo dimostri in una partita da dentro o fuori perché all’Inter serve dimostrare di poter essere forti nelle partite da dentro o fuori.

Ma io ho 25, adesso nomino anche i portieri che tutti meritano giocare, che tutti sono dei grandi campioni che hanno hanno anche bisogno di di di dargli fiducia, di dargli la possibilità di di sostenere la causa, di essere protagonisti, perché questa squadra ha ambizioni grandi. grandi in questa stagione è una stagione siccome è lunga con tante partite c’è bisogno sempre di tutti”.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *