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Svanberg al Corriere di Bologna: “Bologna, periodo indimenticabile. Sinisa è stato fondamentale per me”

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fonte immagine: Twitter ufficiale Wolfsburg

Mattias Svanberg ha lasciato Bologna e l’Italia per trasferirsi, in estate, al Wolfsburg in Germania. Un addio preventivato per i rossoblù che, infatti, non si sono fatti trovare impreparati e l’hanno sostituito con Lewis Ferguson. Lo svedese è rimasto molto legato a Bologna, visto che è arrivato in città quando aveva appena 19 anni, e oggi attraverso le pagine del Corriere di Bologna ha rilasciato una lunga intervista dove ha parlato di tanti argomenti, tra cui la squadra, la città e ovviamente di Sinisa Mihajlovic, il suo allenatore per oltre tre anni: “Un uomo unico, l’ho avuto per tre anni e mezzo e non ci sono parole per descrivere l’importanza che ha avuto per me e per la mia carriera. Ho imparato tanto con lui e le reazioni alla sua morte hanno fatto capire ancora di più quanto fosse grande”.

EREDITÀ E RICORDI. Tanti anni insieme a un personaggio, nonché un grande uomo di calcio e ottimo allenatore, lasciano certamente qualcosa, un segno, un’eredità tecnica e umana utile per il resto della carriera: “Mi ha dato spazio e fiducia, facendomi capire cosa fare per crescere come giocatore: non c’è mai una settimana o un giorno tranquillo, bisogna essere sempre sul pezzo. Ho tanti ricordi bellissimi di Sinisa. Un viaggio lungo e bellissimo”. Dopo l’addio, Svanberg ha voluto ringraziarlo privatamente: “Quando sono arrivato in Germania, ci siamo sentiti: volevo ringraziarlo, lui mi ha fatto l’in bocca al lupo e mi ha detto che il nostro periodo assieme è stato bellissimo. Ci siamo lasciati come due amici”.

UN AIUTO DA LONTANO? Dalla Germania continua, comunque, a seguire il Bologna: “Quando ho tempo guardo le partite del Bologna tifando i miei amici. Sono rimasto colpito dai risultati prima della sosta”. C’è però una cosa che Svanberg può ancora fare per ringraziare Bologna, spingere Brekalo in rossoblù! “Josip ha dimostrato il suo valore al Torino. È un ottimo giocatore e se andrà al Bologna o in un’altra squadra italiana, sicuramente farà bene”.

LA NUOVA AVVENTURA. L’addio al Bologna era diventato inevitabile per questioni contrattuali, ma anche per la voglia di Svanberg di crescere, di provare una nuova esperienza, in una realtà diversa. Poteva essere la Premier, alla fine è stata la Bundesliga: “Qualche club di Premier era interessato, ma dal primo momento in cui ho parlato con il Wolfsburg ho capito quanto mi volessero e per un calciatore è importante. Se presidente e allenatore ti vogliono, ti senti il benvenuto: lasciare Bologna è stato difficile, scegliere il Wolfsburg è stato facile”. Nella città della Volkswagen, Mattias si trova bene e lui e la squadra sono in crescita. Subito prima della sosta per i Mondiali, i Lupi hanno fatto molto bene: “Prima della sosta siamo andati molto bene: veniamo da nove partite utili consecutive in Bundesliga, abbiamo vinto le ultime quattro e ora siamo settimi. Io non ho giocato sempre, ma sono subentrato sempre. Giochiamo col 4-3-3 e io sono una delle mezzali a centrocampo”.

UN NUOVO MONDO. Da tempo ormai si parla delle differenze che intercorrono tra Serie A e le altre leghe maggiori, un confronto che in Italia viene fatto soprattutto perché in Europa le squadre straniere, a cominciare da quelle inglesi, sembrano correre di più. Una spiegazione la fornisce Svanberg: “In Italia il gioco è più tattico, forse anche più tecnico. Qui si lavora tanto sull’intensità, appena perdi palla si attacca subito l’avversario. In mediana il ritmo è diverso: in Italia il gioco può essere molto veloce, ma ci sono periodo in cui una delle due squadre tiene a lungo il pallone. Qui quando si recupera palla si cerca subito di verticalizzare”. Insomma, la differenza, secondo Svanberg, la fa l’intensità dello sforzo fisico: “In Bundesliga c’è più corsa a massima velocità, in gergo sprint”.

CAMBIO TOTALE. Non solo il calcio. Il trasferimento dall’Italia alla Germania, da Bologna a Wolfsburg ha cambiato anche la vita di Mattias e della sua fidanzata, nonché ex giocatrice del Bologna femminile, Alice Magnusson: “Lei è qui con me, ma non ha ancora ripreso a giocare. Il Wolfsburg è una delle squadre più forti al mondo. Però ha una seconda squadra e nell’anno nuovo probabilmente riprenderà lì”. La loro vita è certamente cambiata rispetto a quella a Bologna, ma Svanberg sembra essersi adattato benissimo: “Bologna è una città famigliare, con tanti giovani per via dell’Università e quando vai in centro è sempre pieno di gente. Wolfsburg è più simile alla mia Svezia, si vive bene ma in modo diverso – dice Svanberg, che poi sottolinea un’altra differenza importante rispetto all’Italia del calcio – A livello di tifo, in Italia è più caldo, ma qui gli stadi sono sempre pieni”.

L’ADDIO E IL SALUTO. Svanberg non guarda indietro e sembra essere molto felice della scelta fatta, andando al Wolfsburg: “Difficile pensare al passato. Bologna è stata la scelta migliore, dopo aver lasciato il Malmoe”. Il nuovo trasferimento è arrivato dopo un periodo molto particolare e per certi aspetti deludente, gli ultimi sei mesi rossoblù, dove Svanberg ha faticato a dare il meglio di sé: “Avrei voluto fare meglio, ma ho avuto la fortuna di non farmi male contrariamente agli altri centrocampisti. Prima Schouten, poi Dominguez e così ho giocato anche quando non ero al top. La fatica si è fatta sentire”. Bologna rimarrà evidentemente nel cuore di Mattias, che dà l’appuntamento ai rossoblù sui palcoscenici europei: “A Bologna un periodo della mia vita indimenticabile. Sono arrivato ragazzo e sono partito uomo. Sarà sempre una seconda casa per me. Magari ci rivedremo o ci incontreremo in Europa, spero già dalla prossima stagione”.

 

Fonte: Alessandro Mossini, Corriere di Bologna

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