Bologna FC
Tecnologia in campo, errori in panchina (Corriere di Bologna)
A volte il VAR non basta a garantire uno svolgimento ideale della partita, come confermato domenica sera al Franchi
Introdurre la tecnologia per evitare errori umani. Tutto giusto nella teoria, meno nella pratica. Lo testimoniano tutti coloro che hanno potuto osservare quanto successo in Fiorentina-Bologna. Troppi errori in un’epoca in cui non c’è più solo l’occhio umano a giudicare, a cui è stato aggiunto l’ausilio del VAR. Il problema principale è stata proprio la coordinazione da dimenticare del binomio La Penna-Paterna, protagonisti di evidenti “non-errori“.
Bologna, un calcio non così oggettivo
L’idea di calcio-oggettivo predicata dall’AIA si sta rivelando sempre più distante dal presente. Più aumentano gli strumenti a disposizione degli arbitri, più aumentano gli errori commessi da quest’ultimi. Paradossale, ma vero.
Un errore tira l’altro e il risultato è Fiorentina-Bologna. Sarà stata una semplice casualità? Impossibile. La Fiorentina ha subito più o meno lo stesso torto a San Siro, lamentandosi per una settimana della classe arbitrale, che domenica si sarà sentita sotto pressione. Di fronte a ciò, anche troppo clemente l’AD Fenucci quando, nel post-partita, ha tenuto a esprimere il proprio disappunto per quanto accaduto: basterebbe seguire il regolamento.
Alla fine, tra Var e decisioni di campo, bisogna ricordarsi che l’ultima parola è sempre quella delle persone. Mai del computer. Se la colpa del mancato rigore su Bernardeschi o del fallo di mano di Dodo sia stata di Paterna o La Penna poco importa. L’unica evidenza degna di nota è la direzione che sta prendendo il calcio: anche nell'”era tecnologica del calcio”, è sempre l’uomo che comanda.
Fonte – Daniele Labanti, Corriere di Bologna
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