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The Duel – Eriksen vs Skov Olsen

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Damiano Fiorentini x 1000Cuorirossoblu.it.it


 
 
Nel giorno della vigilia di Pasqua, ritorna in campo tutta la Serie A. Dopo la sosta per le qualificazioni mondiali, si scende infatti nuovamente in campo per la 29^ giornata di campionato, arrivato ormai ad una fase tanto decisiva quanto delicata.
 
Il Bologna di Sinisa Mihajlovic ospita la capolista Inter guidata da Antonio Conte, in una sfida tra due grandi allenatori-guerrieri che fanno della grinta e dell’energia trasmessa ai propri giocatori il proprio punto di forza. Quello tra i due mister è uno dei tanti confronti interessanti che la partita offre, in un match che ha tutte le carte in regole per trasformarsi in uno scontro aperto e potenzialmente scoppiettante; sebbene i nerazzurri siano superiori sotto molti punti di vista -il primato conferma la loro supremazia- sappiamo come quella rossoblù sia una formazione vivace, in grado di potersi esprimere al massimo anche contro squadre teoricamente meglio strutturate. Entrambe le formazioni vengono da un periodo positivo -il Bologna è reduce da due vittorie consecutive mentre l’Inter addirittura da otto (anche se ha saltato l’ultimo turno col Sassuolo causa focolaio covid)- ed è per questo lecito aspettarsi novanta minuti ricchi di emozioni.
 
Entrando nel dettaglio della sfida, si accennava come il campo presenti diversi confronti interessanti, nonostante i due allenatori usino moduli diversi che impediscono quindi un ‘testa a testa’ diretto nelle varie zone del rettangolo verde. Il duello della settimana qui proposto è quello tra i due ragazzi danesi, Christian Eriksen da una parte e Andreas Skov Olsen dall’altra. Giocatori diversi per alcuni aspetti -anche se in patria qualcuno azzarda paragoni- i due condividono però un percorso simili nelle ultime stagioni, in cui entrambi hanno dovuto faticare per conquistare la fiducia di cui stanno adesso godendo. Arrivati con prospettive diverse -il primo reduce da grandi stagioni con la maglia del Tottenham e preso quindi per permettere il salto di qualità alla squadra, il secondo acquistato come giocatore di prospettiva su cui puntare per il futuro- i due danesi hanno condiviso mesi simili con le nuove maglie, non riuscendo a trovare lo spazio che si aspettavano e vedendosi spesso costretti alla panchina (8 presenze da titolare per Eriksen in 17 partite, solamente 7 su 26 per Skov Olsen nella stagione 2019-20). Nell’ultimo periodo però, c’è stato un cambio di tendenza e sono entrambi riusciti a trovare continuità, rendendosi protagonisti di ottime partite e vivendo quindi una fase di crescita che fa ben sperare allenatori e tifosi; a certificare questa rinascita sono le partenze dal primo minuto collezionate nelle ultime gare, con l’interista 4 volte titolare nelle ultime 6 e il felsineo 2 su 3 (nell’ultima sfida col Crotone è entrato all’intervallo, segnando poi il gol vittoria).
 
 
Analizzando i profili dei due calciatori, la prima differenza lampante che salta all’occhio è quella relativa al percorso fin qui affrontato: mentre Eriksen è un campione di livello internazionale, con una prestigiosa carriera alle spalle, Skov Olsen -data la sua giovanissima età- deve ancora dimostrare a pieno il suo talento e ha davanti a sè ancora molta strada da percorrere. Mentre il primo, a 29 anni da poco compiuti, ha già militato in club di caratura europea (raggiungendo sia una finale di Champions con il Tottenham che una di Europa League con l’Inter), il secondo, che deve ancora farne 22, è alla prima esperienza in un campionato competitivo e deve per questo attendere la definitiva consacrazione come giocatore di livello. Tuttavia, in queste due stagioni a Bologna il ragazzino ha dimostrato di avere un grande talento e di possedere una buona tecnica, doti che fanno ben sperare sia i tifosi rossoblù che quelli danesi, speranzosi che possa prima o poi raggiungere i livelli di Eriksen.
 
Considerando ciò che i due fanno sul campo da gioco, si nota come il giocatore dell’Inter sia dotato di una classe sopraffina e di un’ottima visione di gioco che gli permettono di essere decisivo nella costruzione delle trame offensive della squadra, garantendo una considerevole mole di soluzioni ai compagni. Giocando in mezzo alle linee avversarie, Eriksen riesce a liberare spazio e dettare i movimenti per gli attaccanti, gestendo con qualità il pallone e controllando il ritmo della partita. Nonostante l’eleganza e la tecnica siano indiscusse, è giusto sottolineare come nella squadra di Conte -complice il modulo per lui non ottimale e una gestione a volte rivedibile- il numero 24 abbia faticato a esprimere quanto fatto vedere negli anni a Londra, dove grazie ai suoi 69 gol e ai suoi 89 assist (in 305 apparizioni totali) si era giustamente guadagnato la copertina di giocatore di primissima fascia, desiderato da mezza Europa. L’augurio di tutto il popolo nerazzurro è ovviamente quello che torni a fare prestazioni all’altezza del suo potenziale e che diventi un’arma fondamentale nell’arsenale a disposizione di mister Conte, che sembra volergli adesso concedere il giusto spazio. Lo stesso desiderio accompagna i tifosi rossoblù nei confronti di Skov Olsen, che a suon di prestazioni convincenti e giocate di qualità sta meritando una maglia da titolare nella formazione schierata da Sinisa Mihajlovic. Grazie alla sua velocità e alla capacità di saltare l’uomo, il numero 11 rossoblù rappresenta spesso un pericolo per le difese avversarie, costrette a chiuderlo per evitare che usi il suo prediletto piede sinistro per accentrarsi e calciare verso la porta. Al talentino danese piace infatti partire largo sulla fascia destra per poi accelerare la manovra puntando il difensore e sfruttando la sua abilità nel dribbling per creare situazioni vantaggiose per sé o per i compagni che lo accompagnano nell’azione. Oltre a inventare soluzioni personali, Skov Olsen è molto bravo negli inserimenti, il che gli permette di smarcarsi e sfruttare gli spazi lasciati dalle difese per mettere il pallone alle spalle del portiere: con la maglia rossoblù ha finora collezionato “solamente” 3 reti in 42 apparizioni complessive, ma i 19 gol in 29 presenze al Nordsjelland dimostrano come abbia ottime capacità realizzative. Dopo aver saltato la prima parte di stagione a causa di un brutto infortunio (frattura della seconda vertebra lombare), l’ala danese ha progressivamente acquisito fiducia e consapevolezza nei propri mezzi, dimostrando il suo valore anche con la maglia della nazionale, con la quale si sta rendendo protagonista in queste qualificazioni.
 
Sabato i due connazionali -che dovrebbero partire titolari- si troveranno uno di fronte all’altro, in una sfida nella sfida che rende Bologna-Inter ancora più appassionante. Come sempre il campo dirà chi avrà la meglio, ma siamo certi che sia Eriksen che Skov Olsen vorranno rendersi protagonisti.

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