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The Duel – Schouten vs. Ricci

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crediti immagine: Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblu


Domenica alle 15 andrà in scena il match tra Bologna e Spezia, al Dall’Ara.

L’errore che i rossoblù non devono assolutamente commettere è quello di sottovalutare la squadra ligure.
Certo, la differenza di qualità nelle due rose è lampante: i rossoblù sono più forti, e lo dimostrano anche le diverse posizioni di classifica delle due squadre.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che all’andata non fu proprio una partita semplice, e che il Bologna riuscì a rimontare grazie all’eurogol di Musa Barrow.
Per non parlare, poi, della sconfitta in Coppa Italia, che costò ai rossoblù l’eliminazione dalla competizione.
Una partita, quindi, sicuramente alla portata, ma alla quale comunque bisogna fare molta attenzione, specialmente perché lo Spezia è alla ricerca di punti salvezza, ed è guidata da un bravissimo allenatore come Vincenzo Italiano.

Bologna-Spezia, però, sarà anche la sfida tra due ottimi centrocampisti: Jerdy Schouten da una parte e dall’altra Matteo Ricci, fresco di convocazione in Nazionale maggiore.
Due giocatori imprescindibili per le loro rispettive squadre, sono loro i perni del centrocampo di Bologna e Spezia. 

Nel Bologna, Schouten è diventato il faro del centrocampo. Arrivato sotto le due torri tra molti punti interrogativi, è riuscito a diventare uno dei giocatori più importanti della rosa di Sinisa Mihajlovic
Il Bologna senza Schouten è un’altra squadra, parola di Sinisa. L’olandese è uno dei giocatori più utilizzati dal tecnico serbo, difatti le partite giocate dal centrocampista sono state 27, per un totale di 2129 minuti.
Tutto ciò, essendo ancora molto giovane, infatti il centrocampista olandese ha appena compiuto 24 anni, ma da come gioca e soprattutto per la personalità che mette in campo, sembra averne di più.
In patria, viene chiamato ”il Pirlo d’Olanda”, e vedendo il modo in cui gioca, chissà che un giorno non possa veramente arrivare ai livelli dell’attuale tecnico della Juventus.
E pensare che all’inizio della carriera, il suo ruolo era il trequartista. Eppure, sembra nato per fare il regista, per la naturalezza e la tranquillità con le quali scende in campo.
Schouten è dotato di una grande tecnica e di un’ottima visione di gioco. La sua caratteristica principale è probabilmente quella di saper recuperare tanti palloni, e non è un caso se sia il secondo giocatore da averne recuperati di più in Serie A: ben 204, secondo solo a Franck Kessie che ne ha recuperati 206.
Mihajlovic ha definito più volte l’olandese come una ‘’lavatrice’’, per la sua grande abilità nel pulire i palloni durante tutta la partita.
Ha sicuramente un buon tiro dalla distanza (si veda il bellissimo gol con il Crotone), ma è decisamente un centrocampista più difensivo che offensivo, la percentuale di tiri a partita di Schouten, infatti, si aggira attorno allo 0,3%. Non è ancora riuscito a fornire un assist in questo campionato, ma il tempo per perfezionare anche la fase offensiva di certo non manca.
L’olandese sa farsi valere anche nei duelli aerei, forte dei suoi 185 cm; la sua percentuale di duelli aerei vinti a partita è pari all’1%.
E’ inoltre molto preciso nei passaggi, con una percentuale dell’87,2%, e abile nei contrasti.
La percentuale nei passaggi lunghi è pari, invece, al 2,5%, segno di come l’olandese sfrutti moltissimo questa sua dote.
Un suo punto debole? Forse la concentrazione. Suo l’errore che ha portato al gol di Mattia Destro nella partita Genoa-Bologna; stessa scena che stava per ripetersi contro la Sampdoria. Contro i doriani, però, il palo ha graziato il Bologna.

Dall’altra parte, Ricci è un calciatore le cui qualità sono cresciute molto anno dopo anno.
Adesso è sicuramente nel suo miglior momento di forma di tutta la sua carriera, tanto che Mancini ha voluto convocarlo per le partite di qualificazione al Mondiale.
Ricci gioca come mediano nel 4-3-3 di Italiano, Schouten invece lo abbiamo visto all’opera principalmente in un centrocampo a due, con al suo fianco sempre uno tra Svanberg e Dominguez.
Ricci è un classe 1994, e ha però raggiunto la massima serie solo quest’anno, dopo aver ottenuto la promozione con lo Spezia nella scorsa stagione.
E’ anche lui, come l’olandese, uno dei calciatori che ha totalizzato più presenze nella sua squadra.
Sono 23 le partite giocate dal centrocampista quest’anno, per un totale di 1901 minuti.
Segno che difficilmente Vincenzo Italiano rinuncia a lui.
A differenza di Schouten, Ricci sembra avere una maggiore propensione per la fase offensiva. Non è ancora riuscito a segnare alcun gol, tuttavia, ha fornito già 2 assist e totalizzato 17 tiri, per una media di 0,8 tiri a partita. E’ anch’egli dotato di un buon tiro dalla distanza, motivo per cui occorrerà fare attenzione domenica.
Come l’olandese, anche lui ha una grande precisione nei passaggi, con una percentuale che si aggira attorno all’86,1%.
E’ un giocatore che difatti si esalta molto nei passaggi, a partita ne effettua circa 58, una percentuale assolutamente non indifferente.
Un’altra caratteristiche che lo contraddistingue è quella di riuscire ad alzare spesso la palla; inoltre, anche lui predilige i lanci lunghi, ancora più dell’olandese, con una percentuale di 5,7 passaggi lunghi a partita.
Il centrocampista dello Spezia è però molto meno abile nei duelli aerei, con una media di 0,5 duelli aerei vinti a partita. Questa caratteristica è in parte dovuta anche alla sua statura non troppo elevata (172 cm).

Insomma, un duello tutto da vivere quello tra Jerdy Schouten e Matteo Ricci.
Una sfida tutta da vivere, invece, quella tra Bologna e Spezia, con l’augurio di portare a casa i tre punti per restare in ottica decimo posto.

(Fonti: Lega Serie A; Whoscored)

 

 

 

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